I lavoratori delle province abruzzesi protestano davanti alla Regione

L’Aquila. Venerdì scorso, in tutte le province abruzzesi, CGIL,CISL e UIL, congiuntamente alle rispettive rsu, hanno indetto e svolto assemblee nei luoghi di lavoro per mobilitare il personale contro i tagli della Legge di stabilità sulle dotazioni organiche dei dipendenti provinciali e sul ritardo del processo di riordino delle funzioni demandato alle regioni.
La protesta e la mobilitazione dei lavoratori delle province continua domani a l’Aquila con un presidio davanti all’Emiciclo della Regione Abruzzo, contestualmente allo svolgimento del Consiglio regionale.

“Le modifiche apportate con il maxi emendamento al ddL di stabilità 2015, pur allungando la tempistica della messa in disponibilità del personale in esubero, non risolve la problematica del trasferimento delle funzioni e del relativo personale alle Regioni e ai Comuni”. Lo hanno spiegato Carmine Raniele della Cgil, Vincenzo Troniello della FP Cisl e Pino De Angelis FP Uil, precisando che “la Regione Abruzzo, nonostante le sollecitazioni da parte di CGIL, CISL e UIL tese ad ottenere l’apertura di un tavolo di confronto, è fortemente in ritardo e ad oggi nessun confronto è stato aperto con i rappresentanti dei lavoratori, né tantomeno è stato siglato un protocollo d’intesa che fissi il percorso del trasferimento delle deleghe e del relativo personale. Dal 1 gennaio si rischia la paralisi delle province e il relativo blocco dei servizi che le stesse erogano nell’ambito dei territori alle comunità e alle imprese. L’emendamento approvato nella mattinata di sabato 20 dicembre fa slittare il termine del processo di riordino demandato alle regioni di ulteriori tre mesi, ma questo rappresenta solo un rinvio senza sciogliere i nodi strutturali del trasferimento delle funzioni e del relativo personale”.

I tre sindacati ritengono “inaccettabile la latitanza dell’Ente Regione, che lascia allo sbando i lavoratori e le comunità. Chiedono l’immediata apertura di un tavolo di confronto con le istituzioni locali, le province-aree vaste e la regione, per affrontare in tempo utile il percorso del trasferimento delle funzioni”.

Il presidente teramano Renzo Di Sabatino, i consiglieri provinciale e anche i Sindaci sosterranno la manifestazione dei dipendenti provinciali abruzzesi che domani si ritroveranno a L’Aquila, all’Emiciclo, dove è in programma il Consiglio regionale.

Una decisione comunicata questa mattina in occasione della prima Assemblea dei Sindaci, riunita per votare il nuovo Statuto dell’ente. In sala anche i dipendenti e i rappresentanti della RSU sindacale, Bruno Cozzi, Laura Moscia e Massimiliano Bravo che sono intervenuti per spiegare come può cambiare la vita “non dei dipendenti della Provincia ma di tutti voi, dei Comuni e dei Sindaci, con un provvedimento che scarica sugli enti locali tutte le contraddizioni e i costi di una riforma molto approssimativa mentre a Roma continuano a non tagliare nulla”. Dalla Regione ci si attende che legiferi (come richiesto dalla legge Delrio) sul riordino delle funzioni definendo, quindi, modalità, tempi e risorse per il trasferimento del personale provinciale “altrimenti al di là dei proclami si apre la strada del licenziamento collettivo” hanno sottolineato i sindacati.

Quindi l’Assemblea, su proposta del presidente Di Sabatino, ha votato l’Ordine del giorno proposto dai sindacati così come aveva fatto giovedì scorso anche il Consiglio provinciale.

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