Riforma dell’acqua: in Abruzzo è ferma al palo

acquaQuesta mattina, nella seduta della II Commissione Consiliare, i consiglieri del Pd Claudio Ruffini, Giovanni D’Amico e Giuseppe Di Pangrazio, hanno chiesto al presidente Luca Ricciuti di inserire all’ordine del giorno della prossima seduta l’audizione del Commissario Unico Straordinario per la gestione del Servizio Idrico Integrato, nonché quella di tutti i presidenti dei sei Enti Gestori.

“La riforma dell’acqua voluta dalla maggioranza è al palo” commentano i consiglieri del Pd “la legge è stata approvata nell’aprile 2011 e da allora siamo fermi, senza che sia stata ridisegnata la nuova governance. Nel frattempo gli Enti di gestione registrano grosse perdite e dei bilanci ingessati. Abbiamo il timore che se la Regione non interviene il sistema potrebbe collassare, con la possibilità concreta che accadano due cose: l’arrivo del privato per risanare i bilanci oppure l’aumento indiscriminato delle tariffe a discapito dei cittadini”.

Il Pd in Commissione ha poi denunciato la mancata attuazione della legge regionale n.9/2011 (Norme in materia di Servizio Idrico Integrato della Regione Abruzzo.), sottolineando che ad oggi non è stato definito il Piano d’Ambito dell’ATUR né tantomeno l’ERSI ha svolto il suo ruolo di controllo, di pianificazione e di coordinamento degli atti fondamentali per la gestione del Servizio Idrico Integrato.

“Vogliamo capire qual è la situazione economico-finanziaria degli Enti di gestione” aggiungono “da tempo i media hanno posto l’attenzione sulle forti perdite che registrano questi Enti. La Regione Abruzzo cosa fa? Noi per il momento abbiamo chiesto la presenza di tutti i Presidenti degli enti gestori per capire come vogliono affrontare il risanamento dei bilanci. Non vorremmo che il principio dell’’acqua pubblica venga rimesso in discussione per fare largo all’ingresso dei capitali privati. Così come ci spaventa l’idea che a risanare le cattive gestioni degli Enti debbano essere i già super tartassati cittadini abruzzesi”.

 

 

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