Banca Popolare di Bari integra Tercas e Caripe: accordo sugli esodati

Il cda della Banca Popolare di Bari ha approvato il progetto di bilancio 2015 e le linee del nuovo piano industriale 2016-2020 anche in vista della trasformazione in spa nei tempi stabiliti dalla riforma.

 

 

 

 

L’obiettivo, si precisa in una nota, e’ consolidare significativamente il posizionamento di mercato nei territori d’elezione per accompagnarne la crescita (Puglia, Basilicata, Abruzzo e Umbria), attraverso l’evoluzione del modello di business, il miglioramento dell’efficienza operativa e un forte presidio del credito. In particolare il cda ha deliberato l’integrazione di Tercas e Caripe, da realizzare entro il primo semestre 2016. A conferma della volonta’ di investire sul territorio abruzzese e facendo pieno affidamento nella responsabilita’ del personale locale, BPB ha deciso peraltro di mantenere i due marchi storici di Banca Tercas e Banca Caripe.

 

 

 

 
La banca ha, inoltre, raggiunto un accordo con le organizzazioni sindacali per esodi incentivati di personale attraverso il ricorso al Fondo di Solidarieta’ (200 risorse) per circa 48 milioni di euro, a fronte del quale e’ previsto un beneficio in termini di minori costi annui a regime per oltre 14 milioni di euro. Questa manovra si aggiunge a quanto fatto gia’ nelle controllate Tercas e Caripe con l’esodo di oltre 50 risorse.

Il consiglio di amministrazione di Banca Popolare di Bari ha, inoltre, approvato il progetto di bilancio consolidato 2015, che sara’ presentato all’Assemblea ordinaria dei Soci, in programma in seconda convocazione a Bari, il prossimo 24 aprile.
Il progetto di bilancio riflette azioni e rettifiche straordinarie, segnando un risultato netto negativo di circa euro 297 milioni, pur a fronte di risultati ordinari gestionali positivi. In particolare si tratta dei contributi straordinari per il salvataggio delle 4 banche in risoluzione per circa 10 milioni di euro (BRRD), i costi per esodi incentivati di personale per circa 48 milioni di euro, rettifiche su crediti e altre attivita’ finanziarie per 251 milioni di euro (nel 2014 erano invece 103) e rettifiche di valore degli avviamenti: svalutazione non ripetibile prudenziale di 271,5 milioni di euro, in linea con quanto fatto dalle principali banche europee, senza impatto negativo sul patrimonio tangibile del Gruppo e senza riflessi su cash-flow, liquidita’ e coefficienti patrimoniali.

 

 

 

 
In assenza di tali componenti non ripetibili, nonostante il difficile contesto di mercato, il gruppo, si precisa ancora nella nota, avrebbe generato un risultato positivo.
In ambito reddituale, a livello di Gruppo, il margine d’interesse si e’ attestato a circa 242 milioni di euro (208 milioni nel 2014, quando i dati di Tercas e Caripe erano conteggiati a partire dall’1 ottobre). In crescita anche il dato del margine di intermediazione che e’ pari a 448 milioni (413 milioni nel 2014). Gli impieghi di Gruppo, invece, al netto della componete riferita alla Cassa Compensazione e Garanzia si sono attestati a 9,3 miliardi di euro, sostanzialmente in linea con l’anno precedente, mentre la raccolta totale e’ stata pari a 14,2 miliardi di euro.
Sul fronte dei coefficienti patrimoniali di Gruppo il valore del Tier1 e’ al 10,14% a fronte di un requisito minimo del 8,5% e un valore

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