“Abbiamo espresso – spiega l’UDU L’Aquila – la nostra contrarietà ad un aumento che mira soltanto a fare cassa sugli studenti che, per un motivo o per un altro, si trovano nella situazione di fuori corso. Un aumento determinato soltanto da ragioni contabili, senza nessun servizio a rendere e senza considerare la drastica riduzione del numero di studenti consumatasi in pochi anni. In Consiglio Studentesco avevamo avanzato diverse proposte alternative approvate all’unanimità anche dalle altre compagini studentesche; tra queste figurava anche l’estensione della curva di contribuzione oltre il limite attuale, fissato a 44euro in modo tale da tassare ulteriormente soltanto i redditi altissimi, una scelta certamente più equa dal punto di vista economico e sociale degli studenti contribuenti. Invece in Consiglio di Amministrazione si è scelta quest’altra via, alla quale è stato contrario soltanto il rappresentante dell’UDU: gli altri membri del CdA, compreso il rappresentante degli studenti della lista Target – che, ricordiamo, alle scorse elezioni studentesche ha riunito Azione Universitaria, Eolo e Lista Aperta- hanno votato a favore del provvedimento”.
“La Rettrice – aggiunge – ha motivato l’aggravio come un obbligo di legge, nonostante abbiamo più volte ribadito che la legge di bilancio del 2016 elimina qualsiasi tassa minima e fissa solo i massimali e di conseguenza non sussiste la tassa minima di 200 euro per gli studenti fuori corso. Attualmente, pertanto, la tassa per i fuori corso va da un minimo di 200euro ad un massimo di 1700euro. Modificato in senso restrittivo anche lo sconto dovuto a familiari iscritti presso un altro ateneo abruzzese: l’entità dello sconto non varia, ma adesso è concesso soltanto qualora questi parenti iscritti avessero una età inferiore ai 27 anni e fossero in corso”.
“Ci rammarichiamo per questa mancata occasione di dialogo e del non rispetto del lavoro del Consiglio Studentesco. Invece di scegliere una via che fosse equa per tutti, si è scelta la via della stigmatizzazione e della punizione dello studente fuori corso a prescindere. Con una maggiore accortezza, forse, sarebbero state prese in considerazione soluzioni più eque per gli studenti e più efficaci per il futuro dell’Ateneo”, concludo i rappresentanti dell’UDU aquilana.