La richiesta è di rinviare la fusione: “Noi siamo contrari e continuiamo a contrastare questa scelta irragionevole. Auspichiamo un rinvio del procedimento” ha spiegato Sborgia alla commissione “e suggeriamo di utilizzare il m andato in corso per sperimentare una gestione integrata di alcuni servizi, anche per comprendere la fattibilità di questa fusione”.
L’amministrazione guidata dal sindaco Luciano Di Lorito non ha mai nascosto, in questi anni, le proprie perplessità legate alla nascita del nuovo comune: “Noi non abbiamo mai condiviso questo referendum, sia nella fase iniziale guidata dal comitato promotore voluto da Carlo Costantini, sia quando è stato approvato dal Consiglio Regionale guidato dal centrodestra”. Un referendum, secondo la vice presidente, “il cui risultato è figlio di una comunicazione ingannevole e fuorviante completamente basata sui temi dell’antipolitica: in campagna elettorale si è parlato solo di tagliare le poltrone per ridurre i costi, enfatizzando in maniera del tutto distorta il risparmio economico che andremo ad avere eliminando due consigli comunali”. Un risparmio giudicato risibile: in un mese tutti i consiglieri di Spoltore percepiscono solo 228 euro.
“Purtroppo adesso ci troviamo già in una fase successiva” prosegue Sborgia “e abbiamo il dovere di rispettare il risultato del referendum: ma come è possibile discutere alla fine di aprile 2018 di una legge che prevede lo scioglimento di tre importanti consigli comunali il primo gennaio 2019? Quale grande esperto si farà carico della responsabilità di coordinare questa fusione a freddo? Con quale tempistica? Non c’è una sola esperienza analoga in Italia, da dove si è preso spunto per questa legge di fusione? Queste domande dovrebbero avere una risposta, ma nessuno sembra in grado di trovarla”.
Rimarcata la mancanza di pianificazione: “Fino ad oggi non è mai stata fatta una programmazione relativa alle infrastrutture che tenesse in considerazione la nascita di un unico comune. Attualmente il trasporto pubblico non prevede nemmeno un collegamento diretto tra Montesilvano e Spoltore. Tutti i progetti in discussione continuano a considerare i tre comuni come enti separati, al punto che le nostre richieste per avere sul territorio di Spoltore una scuola superiore, la caserma dei Vigili del Fuoco, un parcheggio di scambio o il nuovo stadio di Pescara sono sempre state, nel migliore dei casi, ignorate. Come se non bastasse, alle prossime elezioni provinciali Spoltore, Pescara e Montesilvano non verrebbero rappresentate in alcun modo, non avendo consiglieri in carica e dunque eleggibili: una situazione a nostro avviso incostituzionale e assolutamente inaccettabile”