E’ il commento ai dati di maggio che la commissione sanità dell’unione comunale del Partito democratico ha ricavato dalle tabelle ufficiali del portale Sanità Regione Abruzzo.
“Altro che débâcle, la sanità pubblica nella Asl di Pescara è sempre più proiettata verso un de profundis che richiede una cura drastica, radicale, immediata, per evitare che si realizzi il disegno dei vari esponenti della restaurazione organizzata dal centrodestra per favorire la sanità privata prima ancora di quella convenzionata”, tuona il segretario dell’unione comunale, Antonio Caroselli,.
A maggio le prestazioni sono state in totale 11305 di cui ben 2850 proiettate oltre i 120 giorni di attesa. “Il che significa che ci sono singole prestazioni erogate oltre i 600, diconsi 600, giorni di attesa e i 250. La regina in negativo di questa proiezione verso il baratro assistenziale resta la colonscopia che si attesa su una attesa di 478 giorni medi”, chiosa Caroselli.
Il Pd chiama direttamente in causa non solo il direttore generale della Asl di Pescara e l’Assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, “ma anche il sindaco di Pescara, che, sia pur in tutt’altre faccende affaccendato (lo scandalo con gli arresti in Comune per corruzione e droga nell’ambito degli appalti pubblici) ha il dovere istituzionale di intervenire sull’assetto sanitario di Pescara e provincia in quanto presidente del comitato ristretto dei sindaci della Asl pescarese”.