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Politica Chieti

‘I porti della Macroregione Adriatico-Ionica’, Ortona progetto pilota

Giulianova. Si è tenuta a Giulianova la conferenza di lancio del Progetto APPRODI- From Ancient Maritime Routes to eco-touristic destinations.
Il progetto APPRODI, finanziato dal Programma di Cooperazione Territoriale Europea ADRION2014/2020, mira a valorizzare il patrimonio culturale dell’area adriatico-ionica attraverso la realizzazione di attività di ricerca, promozione e networking e l’implementazione di progetti pilota in territori che si caratterizzano per aver ospitato in passato antichi porti commerciali.
L’obiettivo è di promuovere questi territori quali destinazioni turistiche attraverso una strategia comune orientata allo sviluppo locale, favorendo la nascita di nuove opportunità basate sul patrimonio culturale, storico ed archeologico, collegato alle antiche rotte marittime nei bacini del mare Adriatico e del mar Ionio.
“L’idea progettuale- spiega il sindaco Leo Castiglione presente questa mattina  – è tutta ortonese e nasce dalla volontà di tre studiosi di storia locale e appassionati del mare, Euclide di Pretoro, Maria Luisa Orlandi e Serena Iannucci che hanno proposto di ricostruire la storia delle rotte commerciali e la geografia economica di Ortona con un’indagine geo-archeologica al fine di promuovere la valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale”.
Il progetto APPRODI, avviato lo scorso gennaio, ha una durata di 24 mesi e coinvolge 9 partners provenienti da 4 paesi (Italia, Grecia, Croazia e Albania), coordinati dall’Università di Teramo in qualità di capofila. Il valore complessivo del progetto è di circa 970.000,00 Euro.
“Ortona svilupperà il progetto pilota- continua Castiglione- che metterà in campo tecniche e metodologie innovative come “l’archeologia del paesaggio” al fine di implementare la ricerca sull’antico approdo di Ortona costruendo poi un prodotto turistico per la fruizione del territorio, anche attraverso forme di turismo nuove come quello subaqueo, che sta crescendo moltissimo perché permette di vivere i reperti archeologici senza spostarli. Inoltre il progetto prevede anche il coinvolgimento degli operatori turistici e di giovani che vogliono lavorare nel turismo per formarli e fare in modo che concorrano alla promozione del territorio”.