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Torano Nuovo, Ruffini: “bilancio senza linee programmatiche”

Torano Nuovo. La minoranza guidata dal capogruppo consiliare Piera Ruffini sintetizza la seduta del consiglio comunale di sabato scorso, relativa all’approvazione del bilancio di previsione, con un secco giudizio rivolto all’operato dell’amministrazione e alla futura progettualità derivante dal documento contabile dell’Ente.

“Siamo di fronte ad uno strumento privo di linee programmatiche, senza coraggio e ambizione, acclarante il ritardo, oltre che un’insufficiente capacità rispetto agli altri Comuni circostanti, di “prevedere” e “provvedere” tanto da porre Torano in uno stato di decadenza, di certo non dovuta alla sola crisi sanitaria”.

La consigliera dell’opposizione Ruffini prosegue senza sconti. “Al secondo anno di mandato, questa maggioranza, seppure provata come tutte dalla pandemia, non ha manifestato la proiezione a lungo termine di un’idea di paese, prerogativa caratterizzante la stessa sin dall’inizio. Bisogna che ci si attivi subito per non restare troppo indietro: un territorio vuoto di giovani è un territorio prossimo all’estinzione se le istituzioni non prevedono prospettive per il domani, nessuna risorsa importante stabilita per le politiche giovanili, zero spese destinate agli investimenti, al turismo, alla rivitalizzazione del centro storico. Interventi previsti per le scuole e il Palazzo municipale che godono di finanziamenti erariali come tutti gli altri Enti locali, ma alcuna strategia in favore della creazione di nuovi e innovativi modelli o progetti di ricostruzione.

I lavori degli edifici pubblici terremotati che potrebbero garantire un ritorno alla vitalità (Sala Polifunzionale, Palestra, Palazzo De Gregoriis) hanno ricevuto l’approvazione da parte dell’Ufficio Speciale di Ricostruzione di Teramo con apposito decreto, tuttavia non ne è disposta la realizzazione da parte dell’amministrazione neanche in questa annualità, sebbene sia la quinta ricorrenza del sisma del Centro Italia”.

“Fatto grave ed evidentemente non prioritario per la maggioranza, che torna a parlare di albergo diffuso, progettazione voluta dalla precedente giunta e che ancora non conosce materializzazione e concretezza”. “A mio giudizio e a malincuore” – ironizza la consigliera – “più opportuno sarebbe, allo stato attuale, definire il nostro piccolo borgo un “dormitorio diffuso”, visto il declino che sta conoscendo”.

“Siamo stati promotori di diverse proposte rimaste lettera morta e di due iniziative – si legge nella nota – dirette, in particolare, all’istituzione di organismi partecipativi come quello della Commissione Comunale Pari Opportunità e della Consulta Giovanile perché nutrivamo l’esigenza di un approccio costruttivo che consentisse di aprire consultazioni, coinvolgimento strategico e confronto, eppure anche riguardo a queste ultime ne attendiamo il seguito in ragione della formulazione, da parte di questa amministrazione, dello statuto e del regolamento di funzionamento che noi avevamo già predisposto”.

Il capogruppo Ruffini incalza ancora: “Dallo spirito collaborativo saremmo potuti passare a quello oppositivo, ma a cosa ci si oppone se a mancare è il lavoro essenziale?”.

“L’auspicio è di rinunciare ai proclami e alle formule vuote, è quello di iniziare la fase del “fare”, la fase del costituire “rete”, la fase di un processo di cooperazione che non interessi sempre le stesse soggettività ma tutte le forze, perché Torano non resti immobile e guardi avanti”.