Con 23 voti su 28 presenti, Gabriele Minosse, sindaco del Comune di Cortino, è stato eletto nella seduta dell’assemblea consortile di questo pomeriggio alla guida del Consorzio BIM Vomano-Tordino di Teramo. L’elezione è stata preceduta dalla convalida di tre nuovi rappresentanti all’interno dell’assemblea: la consigliera Adelina Lanci di Cortino e i sindaci di Valle Castellana e Rocca Santa Maria, Camillo D’Angelo e Lino Di Giuseppe.
“Darò ulteriore impulso al ruolo del Consorzio come “casa” dei Comuni che, in base alle esigenze dei rispettivi territori e delle comunità locali, avranno un ruolo sempre più centrale e strategico nella nuova governance – ha dichiarato il neo Presidente Minosse presentando il programma del prossimo triennio – Riprenderemo con decisione anche l’azione, attualmente al palo, di recupero crediti Ici e Imu nei confronti dell’Enel e per l’adeguamento dei sovracanoni idroelettrici al fine di ottenere un equo ristoro per i territori ricompresi nel bacino imbrifero montano Vomano-Tordino, risorse vitali in questo momento per i Comuni”.
L’utilizzo delle entrate derivanti dai sovracanoni e il riparto tra i Comuni del Bim avviene sulla base delle disposizioni contenute nello Statuto consortile, che il nuovo presidente si propone di aggiornare per una maggiore incisività dell’azione di sostegno agli enti consorziati: “Anche l’erogazione dei contributi ai Comuni, alle associazioni, agli enti e ai comitati si baserà su un sempre maggiore coinvolgimento dei sindaci per definire gli interventi di natura prioritaria – ha concluso il presidente nel suo discorso di insediamento –, riprenderemo anche un ruolo centrale per accelerare il processo di ricostruzione e in questo senso convocheremo subito un tavolo con i comuni del cratere per la redazione di un bando unico per la stabilizzazione dei co.co.co”.
A breve Minosse procederà alla nomina del suo esecutivo per approvare il bilancio e restituire piena operatività all’ente. La nuova elezione si era resa necessaria dopo la “caduta” dell’ex presidente Moreno Fieni.
MARIANI: “MERITO DI GATTI”. “Oggi Minosse, segretario provinciale del partito democratico teramano, è stato eletto a capo del Bim con i voti di Paolo Gatti – non le manda a dire Sandro Mariani, candidato al consiglio regionale per Abruzzo In Comune – Non dirò altro di un segretario PD che non ha nessun imbarazzo a depositare, dopo aver revocato il Presidente in carica, una candidatura le cui firme a sostegno sono per i due terzi provenienti dal centro destra. Elezione ben diversa da quella di Moreno Fieni che fu sostenuto unitariamente, in seno all’assemblea, dalla maggioranza dei Comuni amministrati dal centro sinistra”.
E ancora: “Si chiude così un cerchio, un disegno che vede come autori Ginoble e Gatti. Persone, personaggi politici, che dovrebbero avere idee e progetti diversi tra loro ma che, ormai da tempo, sono legati in un sodalizio finalizzato solo ed esclusivamente alla spartizione di potere e alla egemonia, a partire dalla nostra provincia, a discapito di tutti gli altri attori politici. Per conservare i propri avamposti, Paolo Gatti e Tommaso Ginoble hanno operato per anni una chirurgica spartizione: Teramo all’uno, Roseto all’altro. Una spartizione fatta sulla pelle dei militanti, sul lavoro dei circoli territoriali, sulle aspettative deluse dei cittadini. Una spartizione che doveva continuare anche dopo l’uccisione politica del sindaco di Teramo Maurizio Brucchi per mano dello stesso Gatti. Così non è stato. Quando a giugno la coalizione guidata da Gianguido D’Alberto ha vinto le elezioni a Teramo, nonostante sia stato fatto di tutto per far perdere il centro-sinistra, al sottoscritto è stato detto a chiare lettere che bisognava perdere Teramo, lo schema è in parte saltato. In questa, come in altre occasioni, è stato determinante il mio rifiuto e da commissario dell’Unione comunale della città capoluogo, ho creduto fermamente che questa Comunità meritasse un destino diverso. La battuta d’arresto non ha intaccato, però , il sodalizio tra Gatti e Ginoble i quali hanno rinfocolato una guerra di vendette e trasversalismi. È per questo che oggi, mentre a Roseto il gruppo di Futuro In fa all’occorrenza da stampella alla maggioranza comunale, in Provincia, al Ruzzo e al Bim si consumano azioni incomprensibili alla maggior parte dei cittadini”.
Mariani prosegue: “Una logica, in barba ad una sana coerenza, che ha mietuto le sue vittime una dietro l’altra. Voglio aggiungere a quanto già detto sopra la vicenda che riguardò la candidatura a sindaco di Roseto, al posto di Giulio Sottanelli, di Teresa Ginoble, forzatura che ruppe una alleanza politica in nome di interessi, ancora una volta, personalissimi. Potrei proseguire con Basilico, Domenico Di Matteo, Franco Di Bonaventura, D’Alonzo e tanti altri esempi. Questa non è Politica: falsare regole e impedire il sano confronto dialettico, porta su un campo arido e sterile, fertile solo per biechi personalismi. Manovre utili a pochi dalle quali insieme a tanti altri abbiamo deciso di marcare un netto distinguo costruendo, non a caso o per capriccio, per le imminenti elezioni del 10 Febbraio, lo schieramento civico “Abruzzo in comune”.