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Teramo, la Cgil ricorda Tom Di Paolantonio

Domani ricorre il centenario della nascita di Luigi Di Paolantonio detto “Tom”, dirigente sindacale e politico protagonista delle lotte e della crescita sociale, civile ed economica di questa provincia dall’immediato dopoguerra fino ai primi anni 70.

Luigi Di Paolantonio nacque negli Stati Uniti a Downingtown, West Chester, Phyladelphia PA, USA, il 9 maggio 1921 in una famiglia di emigrati teramani, ultimo di tre figli che insieme alla madre, Rosa Anita Feliciani, rientrarono in Italia nel 1923 costretti dalle condizioni di assoluta precarietà  di vita ed abitativa nelle quali si trovarono i proletari in America. 

Nell’antica casa di Vico del Sole a Teramo, dove la famiglia era rientrata nel 1923, fu per breve tempo possibile riannodare un’esistenza dignitosa e socialmente accettabile, anche se le persistenti difficoltà lavorative indussero nuovamente il padre a tornare negli Stati Uniti insieme ai due figli più grandi, Albert e Frank. Mentre il secondo non sopravvisse alle dure condizione di vita degli emigrati, il primo, Albert, rimase nella nuova terra di adozione tanto da essere inquadrato nell’esercito americano come marine e partecipò ai combattimenti nella Seconda guerra mondiale. Tom, giovane ufficiale dei granatieri dell’esercito italiano, partecipò nei giorni successivi all’8 settembre 1943 a Roma alla battaglia di Porta San Paolo contro i nazisti e, nel tentativo di attraversare le linee nemiche per raggiungere il Sud Italia liberato, fu catturato dai nazisti occupanti nel dicembre. Internato prima nel campo di concentramento di Bussi, a seguito a un bombardamento della Royal Air Force, fu poi trasferito nel reclusorio di Teramo organizzato in Piazzale Madonna delle Grazie, dal quale riuscì a fuggire prima di essere instradato verso il campo di sterminio di Buchenwald, perché intanto aveva aderito al Partito Comunista Italiano. 

Partecipò alla liberazione di Teramo nel giugno 1944, da commissario politico partigiano e nel dopoguerra svolse la propria militanza nell’organizzazione sindacale. 

Divenuto segretario della CGIL di Teramo, Tom organizzò dal 1949 al 1953 le lotte della Val Vomano animate dagli operai impegnati nella costruzione degli impianti idroelettrici, le centrali atte al funzionamento delle turbine per la produzione di energia elettrica e dei sistemi d’irrigazione di cinquemila ettari del basso Vomano.

Nel 1953, all’età di 32 anni Tom fu eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati (II legislatura): unico parlamentare comunista con doppia cittadinanza italo americana di un paese europeo democratico nel pieno della Guerra Fredda. Fu rieletto deputato nel 1958 (III legislatura) e nel 1963, fu eletto senatore della Repubblica della IV legislatura, componente delle commissioni difesa e sanità. 

La storia personale di quegli anni si arricchisce di molte battaglie nelle quali emergono la sua originalità e il suo spirito di innovazione. “A tal proposito vogliamo ricordare che Tom fu un tenace oppositore della realizzazione del traforo autostradale del Gran Sasso d’Italia, battendosi politicamente a favore di un tracciato alternativo meno impattante, ed a ciclo di traffico aperto, attraverso il passo montuoso delle Capannelle, immediatamente a nord del massiccio del Gran Sasso”.

A fine attività parlamentare, nel 1968, tornò all’attività sindacale alla guida la CGIL di Teramo durante l’autunno caldo del 1969 e lavorando per l’unità sindacale tra CGIL, CISL e UIL ma soprattutto dando un impulso per l’innovazione e la modernizzazione del sindacato teramano a partire dalla promozione delle lotte per la parità di genere in un tessuto industriale dove, in particolare in Val Vibrata, l’occupazione femminile diventava prevalente. La sua visione di dirigente politico lo portò a favorire e coltivare le giovani generazioni sia nel partito che nel sindacato, consapevole che si poteva allargare il consenso alle politiche di sinistra nel nostro paese con il coinvolgimento e l’apporto dei giovani dirigenti.

In Abruzzo fu anche Presidente dell’Alleanza dei Contadini, continuando ad esercitare il ruolo politico di membro della segreteria regionale del PCI in Abruzzo. Non ancora compiuti i 55 anni, colpito da una grave malattia, morì a Roma il 16 gennaio 1976, lasciando prematuramente i figli Michele ed Annalisa e tutti i suoi cari. 

Oggi la CGIL di Teramo vuole rendere omaggio alla memoria di Tom con questo ricordo, ma nei prossimi giorni promuoverà l’insediamento di un apposito comitato che programmerà delle specifiche iniziative per ricordare l’opera e il pensiero di questo grande protagonista delle lotte sindacali, politiche e sociali della nostra provincia.