Teramo, Italia Viva all’attacco: “Atti più volte richiesti e non forniti dall’amministrazione”

“Ritengo doveroso rendere noto che l’Amministrazione guidata dal sindaco Gianguido D’Alberto sta dimostrando una pervicace volontà di ostacolare i diritti e le prerogative dei consiglieri comunali”. E’ la denuncia del consigliere comunale di Italia Viva, Giovanni Luzii.

“In particolare in data odierna, 3 novembre, sono stato costretto ad inoltrare al Difensore Civico Regionale dell’Abruzzo apposita “Richiesta di riesame del denegato accesso documentale”, affinché lo scrivente possa finalmente acquisire copia dei documenti già formalmente richiesti via PEC al Comune di Teramo a far data dal 18 settembre u.s., successivamente alla quale data mi sono premurato di inoltrare ulteriori tre solleciti, senza purtroppo essere riuscito ad ottenere la documentazione a me dovuta. Dato che vi sono svariati episodi simili di inadempienze in danno dei diritti dei consiglieri comunali, è appena il caso di segnalare che ogni qualvolta abbiano a ripetersi episodi incresciosi come questo, da oggi si provvederà senza ulteriore indugio ad interessare le Autorità competenti, sottolineando la scorrettezza e la illegittimità del contegno dell’Amministrazione comunale, la quale deve essere stigmatizzata in ogni opportuna sede. Aggiungo, ad aggravare la condizione per nulla commendevole del Comune capoluogo, che oltre ai diritti di accesso dei quali gode ciascun consigliere comunale, il vigente Regolamento del Consiglio comunale di Teramo, come è noto approvato nel 2019, disciplina all’art. 13 il “Diritto d’informazione e di accesso agli atti amministrativi” e al successivo art. 14 il “Diritto al rilascio di copie di atti e documenti”. Orbene, trattandosi nel caso di specie di pochi documenti tutti relativi al medesimo procedimento amministrativo, non v’è chi non veda come i tre giorni previsti nel regolamento fossero più che sufficienti per ottemperare alla richiesta dello scrivente. Al contrario, ad oggi sono trascorsi ben 46 giorni dalla richiesta e il Comune rimane tuttora inadempiente, avendo largamente violato persino il termine massimo dei 30 giorni di cui alla legislazione nazionale.”.

Appare quindi superfluo sottolineare come le tanto sbandierate trasparenza e legalità che abbondano nelle comunicazioni del sindaco, siano soltanto vuote petizioni di principio che si scontrano con una realtà nutrita quotidianamente di omissioni e di inadempienze per nulla trasparenti. 

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