Teramo, Fratelli d’Italia contro il sindaco: “Il Mazzini non è un lazzaretto”

Il coordinamento comunale di Fratelli d’Italia attacca il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, per la gestione dell’emergenza coronavirus all’ospedale Mazzini.

“Da tempo ormai è in atto una vera e propria guerra comunicativa del sindaco da ultimo spalleggiato ovviamente dal Presidente della Commissione Sanità che stanno facendo di tutto – ma d’altronde lo dichiara il Presidente della Commissione –  per far passare il Mazzini di Teramo come un lazzaretto causa principale se non unica a loro modo di vedere della propagazione dei casi di virus in città e nella provincia – dichiarano in una nota – Sembra alquanto strano che tali invettive quotidianamente vengano da chi invece professa e chiede di tenere toni bassi, evitare le polemiche e agire insieme nell’emergenza: è come pensare che la mano destra non sappia cosa fa la sinistra. Beh caro sindaco ci sembra davvero poco coerente con queste sue richieste il diuturno attacco all’istituzione Asl e ovviamente ai vertici della stessa non fosse altro perché appena qualche giorno fa lei stesso affermava che la situazione era finalmente sotto controllo sempre secondo le sue valutazioni”.

E ancora: “I casi registrati al Mazzini alla data del 16 aprile per quello che siamo stati in grado di recuperare sono pari a 42 a fronte di 3073 tamponi effettuati sul personale sanitario; la percentuale pertanto è pari a 1,29 che è in linea se non  inferiore con la media nazionale degli infettati tra il personale sanitario italiano. Non dobbiamo dimenticarci che la provincia di Teramo confina con le vicine Marche dove il numero dei contagiati ad oggi è pari a 6.058 con 874 decessi, quasi il triplo dell’Abruzzo che conta 2832 casi con 293 decessi. Ma allora perché parlare di lazzaretto? Perché distruggere agli occhi dell’opinione pubblica una struttura che al contrario deve essere difesa soprattutto in questi momenti? I protocolli iniziali prevedevano delle regole che sono state subito applicate al Mazzini al netto certo di eventuali e non volute mancanze e\o carenze dovute ripetiamo sia all’incertezza della situazione sia per la mancanza di effettivi strumenti di protezione che dovevano essere previsti e distribuiti dal Governo nazionale e sui quali ancora oggi a distanza di due mesi si discute sulla loro distribuzione e disponibilità. Questo si è verificato ovunque sul territorio nazionale e per fortuna da noi in Abruzzo e nello specifico nella provincia di Teramo possiamo dire che ad oggi la percentuale nel rapporto contagi-tamponi effettuati è inferiore al 10% tanto che la nostra Regione si colloca al 14 posto nella scala nazionale”.

Fratelli d’Italia conclude dicendo che “invece di iniziare la sua costante opera di denuncia ai vertici Asl a mezzo stampa non ha ritenuto di convocare il direttore generale, il direttore sanitario ed esprimere i suoi dubbi e le sue paure e dare il suo contributo? Si pensi al contrario alla fase 2, alle misure da adottare non tralasciando di affrontare la rinascita soprattutto commerciale della nostra città”.

 

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