Il consigliere comunale del gruppo misto, Ivan Verzilli, scrive al Prefetto di Teramo, Graziella Patrizi per segnalare quanto avvenuto nei giorni scorsi quando il consigliere Lanfranco Lancione ha abbandonato l’aula al momento del ricordo dei Martiri delle Foibe.
“Il sindaco ha preso la parola per ringraziare ed ha accolto con grande favore la richiesta, aggiungendo con l’occasione di voler ricordare anche il “Giorno della memoria”, ricorrenza anch’essa da poco trascorsa, il 27 gennaio, ed istituita sin dal 2005 per commemorare le vittime dell’Olocausto. A questo punto D’Alberto ha invitato tutti ad alzarsi in piedi e ad osservare il minuto di silenzio. Contestualmente a ciò, come noto alle cronache cittadine, il consigliere Lanfranco Lancione, evidentemente contrariato dalla decisione del sindaco D’Alberto, si è alzato dal suo banco, si è avvicinato al banco della Presidenza del Consiglio comunale, dove era seduta al suo posto – oltre al presidente Dott. Alberto Melarangelo – anche il Segretario generale del Comune Dott.ssa Maria Cristina Chirico, ed ha lanciato sul tavolo il suo badge personale da consigliere, voltandosi ed uscendo dalla sala senza più farvi ritorno durante l’intera seduta consigliare. Nelle more dello svolgimento del minuto di silenzio, mentre tutti i presenti erano in piedi, dal sindaco agli assessori, ai consiglieri, ai dipendenti comunali, ai giornalisti e ai cittadini presenti, solo due persone restavano sedute e parlavano fra di loro sul fondo dell’aula, l’assessore Andrea Core e un altro soggetto non identificato. Alla luce della presente ricostruzione fattuale, non contestabile né contestata, Le chiedo pubblicamente un Suo autorevole intervento, in qualità di massimo rappresentante del governo sul territorio teramano, al fine di stigmatizzare il contegno serbato dai due rappresentanti delle Istituzioni cittadine, Lanfranco Lancione e Andrea Core”.