In particolare, quello della variante alla Statale sarebbe “un progetto che giudichiamo alquanto vetusto oltre che fortemente lesivo della morfologia, degli equilibri e delle prospettive di sviluppo di Silvi. Una città che da meta turistica privilegiata finirebbe infatti per trasformarsi in città di passaggio e di collegamento con le più virtuose realtà limitrofe. In alcun modo, dunque, possiamo permetterci anche solo di pensare ad un intervento di tale portata e impatto ambientale e paesaggistico”.
“Tra l’altro”, aggiunge il Pd, “rimaniamo a dir poco esterrefatti nel constatare come, tra tutte le alternative progettuali concernenti il ”Progetto 5 di by-pass per Silvi” e contemplate dalla relazione tecnica del Piano Generale del Traffico Urbano del 2003, l’amministrazione abbia deciso di puntare proprio sull’opzione che come Partito Democratico non condividiamo e che gli stessi tecnici redattori del Piano classificano come ”meno auspicabile in relazione alle esternalità socio-ambientali ad essa riconducibili”.
E ancora: “A nostro avviso, la Statale Adriatica va decongestionata mediante un importante potenziamento della rete ferroviaria, sia dal punto di vista infrastrutturale, in modo da incentivare il trasporto merci su ferro, sia da un punto di vista dei servizi, aumentando le corse, le fermate e le agevolazioni per studenti e lavoratori pendolari. Un intervento in tal senso sarebbe in perfetta corrispondenza con gli enunciati e gli obiettivi generali contemplati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e, di conseguenza, non troverebbe alcuna difficoltà di finanziamento né resistenze di carattere politico”.