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Rete ospedaliera, Mariani: sanità teramana depauperata e penalizzata

Il Piano di Riordino della rete ospedaliera 2019/21 in Abruzzo presentato in Commissione dall’Assessore alla Sanità rappresenta un vero e proprio insulto per la provincia di Teramo!”.

 

Non   usa   giri   di   parole   Sandro   Mariani,   Capogruppo   di   “Abruzzo   in   Comune”,   nel commentare l’audizione della Verì di questo pomeriggio nella quale è stato illustrato, a brevi linee, un piano appena abbozzato e consegnato ai Consiglieri Regionali in colpevole ritardo.

“Già è assurdo dover discutere a giugno 2021 un qualcosa che doveva essere programmato nel 2019, ma quello che da teramano mi fa veramente rabbia è vedere come la Giunta Marsilio abbia di fatto depauperato la sanità teramana nel suo complesso, ponendo questa provincia in una forma di “sudditanza operativa” rispetto agli altri presidi di Chieti, Pescara e L’Aquila” spiega Mariani. “Da quanto ci ha presentato l’Assessore Verì emerge come

Teramo   perde   ogni   possibilità   di   ottenere   il   DEA   di   II°   livello   lasciando, con   funzioni importanti   e   di   rilievo   a   livello   regionale,   solo   la   cardiologia,   depotenziando   la neurochirurgia e lasciandola a funzione di spoke di I° livello solo per interventi alla colonna vertebrale”.

Non va meglio a Giulianova che esce fortemente indebolita, diventando in pratica quasi un ospedale periferico, il tutto alla faccia delle promesse fatte a più riprese dagli esponenti del Carroccio   e   ribadite   dallo   stesso   Salvini   che   aveva   promesso   che   il   Maria   S.S.   dello Splendore   sarebbe   diventato   DEA   di   I°   livello”   incalza   il   Capogruppo   di   “Abruzzo   in Comune”. “In pratica, alla faccia di quanto annunciato dall’Assessore Verì lo scorso marzo, quando visitando il nosocomio giuliese assieme al sindaco Jwan Costantini e ai Consiglieri Regionali   Tony   Di   Gianvittorio   e   Simona   Cardinali   spiegò   che   il   problema   non   era   la classificazione, ma le specialistiche sul territorio, oggi scopriamo che per Giulianova ci sono solo tre U.O.C., ovvero Chirurgia, Medicina e Lungodegenza, una scelta che ne castra ogni​ successiva  ambizione  di crescita  e  di sviluppo. Non  parliamo poi di  Atri,  dove muore definitivamente   il   tema   del   Punto   Nascite,   o   di   Sant’Omero   che   non   sono   stati praticamente considerati!”.

Il Capogruppo di “Abruzzo in Comune” lamenta inoltre le difficoltà di una Commissione Sanità  gestita da  remoto, con  diversi  Consiglieri collegati  ed una  oggettiva difficoltà  a confrontarsi a causa delle ormai note problematiche tecniche che non sono più accettabili.

“Ora il Piano di Riordino della rete ospedaliera 2019/21 avrà una lunga gestazione, dovrà passare in Giunta e poi in Consiglio Regionale e qui annuncio sin da ora che darò battaglia perché  quello  che   ho   letto   non  mi  piace,   offende   e  penalizza  la   provincia   di  Teramo rendendo   il   “Mazzini”   il   quarto   presidio   ospedaliero   della   regione,   con   una   offerta decisamente   inferiore   rispetto   agli   altri   capoluoghi   di   provincia.   Un   qualcosa   che   è inaccettabile,   tanto   che   auspico   che   tutti   i   Consiglieri   teramani,   di   maggioranza   e opposizione, siano pronti a dare battaglia perché non è possibile che venga trattata così un territorio, quello teramano, che con questo piano diventerà la periferia dell’Impero del romano Marsilio in Abruzzo!”.