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Referendum contro le pistole ai vigili: a Colonnella parte la mobilitazione

Colonnella. Servono 1117 firme, che rappresentano un terzo dell’elettorato di Colonnella.

 

Ma il percorso che sta per iniziare, la raccolta delle firme per indire un referendum consultivo per dire no all’armamento della polizia locale, ha tutto il sapore di essere anche un confronto politico di non poco conto. E’ stato costituito a Colonnella il comitato promotore per il referendum sul regolamento comunale, approvato di recente, che prevede la dotazione di pistole per la polizia locale. Il comitato, costituito da circa 20 persone, ha preso forma dopo la presa di posizione dei tre gruppi di minoranza presenti in consiglio comunale, che fanno notare “rappresentano il 71% dei colonnellesi”.

Le ragioni del referendum, previsto dallo statuto, sono state illustrate nel corso di una conferenza stampa alla presenza dei promotori del comitato, di due consiglieri comunali (Fabio Di Felice di Azione e Paolo Forlì di Europa Verde) e dell’ex consigliere comunale Ivano Di Benedetto.

“Armare i vigili urbani ci sembra eccessivo“, sottolinea Fabio Di Felice. “Vivere a Colonnella è un privilegio e ci sembra decisamente una forzatura prevedere questa eventualità. Il sindaco e la maggioranza hanno diritto di fare le ordinanze, ma anche di ascoltare. Il referendum è il metodo più democratico per capire cosa ne pensa la cittadinanza. E saranno i cittadini ad indicarci la strada da seguire”. Nel corso della conferenza stampa è stata fatta notare l’assenza di Eleanna Pandolfelli, altro capogruppo di minoranza, fermo restando che il voto in consiglio comunale.

Da lunedì 23 gennaio partirà la raccolta di firme che durerà per sei mesi e i cittadini saranno chiamati a firmare la richiesta su un quesito ben preciso. Nel frattempo dovrà anche essere previsto, dall’Ente un regolamento attuativo.

“L’idea di armare la polizia locale“, sottolinea Paolo Forlì, ” stride con la spirito colonnellese. Abbiamo avuto già adesioni di chi ha votato per le quattro liste nelle elezioni del 2021. La proposta di armare la polizia locale è arrivata da due agenti in arrivo da Martinsicuro, per i quali al momento non esiste un nulla-osta per proseguire il servizio nel nostro Comune”.
Insomma, per i promotori del referendum, più che spendere soldi per armare la polizia locale (pistole, cassaforte, inferriate e tutte le procedure per definire le procedure) andrebbe fatto un concorso per assumere almeno un agente in più, visto che sono due soli in servizio in questo momento in una realtà molto composita nel suo assetto.