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Politica Teramo

Nereto, piattaforma rifiuti liquidi. Minoranze: ecco perchè abbiamo convocato il consiglio

Nereto. Domani, 3 ottobre, è in programma la seduta straordinaria del consiglio comunale di Nereto sul tema dell’impianto di trattamento di rifiuti liquidi, presentato da una lavanderia industriale.

 

La richiesta è stata avanzata dai gruppi di minoranza di “Nereto Democratica”, “Movimento 5 Stelle” e “Servire Nereto”,  con una seduta aperta alla cittadinanza e ai portatori di interesse, per far conoscere la richiesta di installazione di un impianto di trattamenti di rifiuti liquidi non pericolosi (del tipo percolato di discarica, fanghi dal petrolio, feci e urine di animali), nella zona industriale di Nereto, al confine con i comuni di Corropoli e Sant’Omero. Il progetto riguarda la costruzione di una struttura capace di trattare rifiuti liquidi provenienti dalle lavorazioni industriali per una portata annua di 36.000 mc (pari a 100 mc/giorno).

 

 

“Come si evince, anche da questi soli dati”, si legge in una nota, “l’impianto avrà un forte impatto sul limitato territorio di Nereto, già fortemente antropizzato e, soprattutto, su un corso d’acqua come il Vibrata, il cui attuale stato di qualità delle acque, definito “scadente” negli atti della Regione Abruzzo, evidenzia i gravi problemi di inquinamento esistenti. Nelle diverse Conferenze dei Servizi svoltesi in Regione da marzo 2018, il Comune non ha mai partecipato e non ha, quindi, mai reso note le sue valutazioni. Anche per questo è necessario che il Consiglio Comunale possa conoscere, discutere, deliberare. Appaiono molto alti i rischi di effetti negativi, gravi e di lunga durata, sul sistema ambientale e sanitario (evidenziati anche dalle numerose prescrizioni e rilievi formulati dai diversi Enti Pubblici)”.

Gli obiettivi principali che i Consiglieri Comunali di minoranza si prefiggono, oltre a quelli di informare la cittadinanza e di avviare un vasto ed approfondito dibattito, sono quelli di richiamare il Sindaco, quale massima autorità sanitaria del proprio Comune, a svolgere una attenta e puntuale azione preventiva di tutela della salute pubblica e dell’ambiente e di portare all’attenzione dell’Unione dei Comuni Val Vibrata il progetto dell’impianto perché le conseguenze ambientali, sanitarie, economiche e di qualità della vita dei cittadini non saranno circoscritte entro i confini di un unico Comune ma riguarderanno una parte rilevante dell’intero territorio della Val Vibrata.