E mette sul piatto della bilancia situazioni nuove, come per esempio l’arrivo in Comune, lo scorso 2 luglio, di un decreto ingiuntivo di 11.760 euro da parte della ditta che ha realizzato l’impianto di irrigazione nel parco Pertini.
“Questo aspetto”, fa notare il sindaco di Nereto, “non è di poco conto considerando il costo complessivo dell’opera che è lievitato a ben 112.986,67 euro al cospetto di un primo progetto esecutivo del 2015 che prevedeva la spesa di 62.500,00 euro di cui 50.000 euro finanziati dalla Fondazione Tercas e 12.500 con risorse di bilancio comunale che nel 2017 sono arrivate a 62,986,67 euro (quando si parla di progetti sbagliati e di costi che lievitano tipo il Romeo Menti…parliamone). Occorre per di più verificare perché dovrebbero essere gli operai comunali a terminare i lavori (così come asserito dal Pd) e quali lavori dovrebbero fare se gli stessi lavori del nuovo parco sono stati ultimati e collaudati lo scorso 28 maggio così come ribadito sempre dal Pd.
Quindi mi preme specificare che i pochi dipendenti comunali addetti alle manutenzioni non vengono tenuti lontani dagli ultimi “ritocchi” per aprire il parco Pertini bensì in questa fase sono intenti allo sfalcio dell’erba (senza mezzi e attrezzature idonee) sugli altri parchi e sulle altre numerose aree verdi anche attigue al parco Pertini. Ringrazio i dipendenti per il lavoro svolto in condizioni inenarrabili.
Inoltre voglio precisare che il richiamo ai lavori pubblici (durante il mio assessorato) di adeguamento sismico dell’asilo nido e alla riapertura dello stesso senza ultimare i pagamenti non è affatto pertinente in quanto la ditta esecutrice dei lavori non poteva essere pagata poiché in concordato preventivo e il Tribunale non autorizzava alcun pagamento di riflesso l’asilo doveva riaprire essendo un servizio primario e di pubblica utilità”.