“ Non amiamo dilatare le polemiche, ma la replica fornita dalla maggioranza stravolge il senso della nostra posizione. Alcune precisazioni sono doverose”.
L’associazione Città Attiva, rappresentata in consiglio comunale da tre esponenti (che poi erano parte integrante del precedente esecutivo), torna a puntualizzare alcuni concetti degli interventi sul Parco del mare a Villa Rosa. Tema oggetto, nei giorni scorsi, di un attacco di natura politica al quale aveva fatto riscontro una replica da parte dell’amministrazione comunale. La presa di posizione dell’associazione politica da un assunto: ossia che la critiche erano state originate da atti amministrativi, definiti: “formali, concreti e finalizzati”.
“ Nessuno di noi ha mai parlato di inaugurazione in pompa magna ma”, si legge, “ a differenza di chi preferisce la forma orale in modo da poter poi sostenere tutto e il contrario di tutto, abbiamo scritto di Parco del Mare riaperto alla spicciolata; per cui continua ad essere stucchevole l’atteggiamento di chi, quando era consigliere di minoranza ci teneva a che la nostra amministrazione non facesse continui riferimenti al modus operandi delle precedenti, mentre ora, da Sindaco, sembra non fare altro”.
La tempistica. “Abbiamo iniziato a concepire questo progetto in tempi non sospetti, esattamente dal 2013, e se i lavori sono iniziati solo nel marzo del 2017, questo è dipeso dalla complessità delle procedure, mentre i tempi di consegna di tre mesi sono stati previsti dall’Ufficio Tecnico in seguito all’affidamento dei lavori, non certo dalla nostra maggioranza”.
I pagamenti. “Sostenere che è giusto pagare una ditta per i lavori svolti è innegabile, ma in questo caso è demagogia. Certo che se i soldi che si usano per pagare sono pubblici, per qualcuno diventa più facile elargirli senza preoccuparsi se la ditta abbia rispettato i termini previsti o se è il caso di applicare penali. Dichiarare poi che si deve addivenire alla risoluzione del contratto perché l’impresa probabilmente non sta rispettando quanto previsto, la dice lunga sulla confusione che regna nelle menti di costoro.
Affermare che non si vuole illudere la cittadinanza e dire che si vogliono sospendere i lavori perché si pensa di allargare il Parco del Mare a sud-ovest, rappresenta una evidente contraddizione ed un sicuro strumento per continuare a gettare fumo negli occhi dei cittadini. Allo stesso modo è ridicolo il discorso della mancata previsione degli arredi urbani: si parla di poche migliaia di euro che si sarebbero tirati fuori dai ribassi d’asta.
La critica sul basso profilo. “ L’affermazione sa tanto di presa in giro, visto che tra i primi atti di questa amministrazione vi è l’impegno di 12.200 Euro di risorse dei contribuenti per un ufficio stampa. La cosa che ci lascia quanto meno perplessi è che, nel corso del Consiglio Comunale dedicato all’ultima variazione di bilancio, il Sindaco e l’Assessore al ramo non hanno avuto alcun indugio a dichiarare che l’Ufficio Stampa è diventato un obbligo di legge dopo che la nostra città ha superato i 15.000 abitanti. Naturalmente, consultata la norma di riferimento (L. 150/2000), non è stato difficile verificare che si è trattato di un pretesto assolutamente campato in aria, in quanto la legge medesima non contiene alcun riferimento agli abitanti e non prevede obblighi di nessun tipo. Sarebbe stato molto meglio, per loro, dire che volevano istituire l’Ufficio Stampa a prescindere, anche perché è scritto proprio sulla Determina che servirà a ”coordinare il settore della comunicazione dell’immagine esterna dell’amministrazione comunale”. Il tutto, manco a dirlo, a spese dei cittadini”.