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Il Pd di Atri interroga il Comune sul bilancio: “dal Sindaco risposta non esaustiva”

E’ arrivata la risposta del Sindaco di Atri all’interrogazione da parte di Ugo Giuliani e Alfonso Prosperi, consiglieri del Partito Democratico, sull’ “ammontare del debito e relativo realistico programma di rientro”.

“Ricordandoci la sua qualifica anche di Assessore al Bilancio auto-delegato ad interim, il Sindaco ha pensato di aver esaurito il suo compito istituzionale con una lettera di semplice trasmissione e di “puntuale relazione richiesta agli Uffici comunali”.  Una trovata geniale che scarica tutto sugli Uffici comunali, politicamente e istituzionalmente scorretta che la dice lunga su un modo di amministrare, di rapportarsi con l’opposizione e di affrontare i problemi della Città”.

“Sarebbe inutile pubblicare le relazioni dei vari Uffici che hanno alacremente lavorato per farci conoscere le somme a debito, in quanto, non accertate globalmente e perciò non esaustive“.

“Quindi”, proseguono i democratici atriani, “poiché: esiste un debito pregresso considerevole il cui ammontare non è dato sapere nonostante le ripetute nostre richieste e poichè il Responsabile del Servizio Finanziario del Comune, nel parere tecnico sull’ “Esame ed approvazione rendiconto della gestione esercizio 2021”, aveva messo già l’accento sulla grave situazione debitoria in mancanza di azioni efficaci, affermando: “…l’Ente dovrà valutare attentamente la possibile attivazione di procedure di riequilibrio economico finanziario previste dalla specifica normativa del TUEL”; avevamo chiesto al Sindaco di farci conoscere l’ammontare del debito e il relativo realistico programma di rientro”.

Le conclusioni del Pd

“È inaccettabile il giochetto di inondarci di dati e cifre da vari Uffici senza una conclusione finanziaria, senza un ammontare del debito. La situazione di grave difficoltà economico-finanziaria riconducibile ad una dissennata politica, è stata già certificata dal Servizio Finanziario Comunale come sopra. All’incertezza del contenzioso pendente, alla difficoltà di realizzazione di entrate a fronte di una consistente rigidità della spesa, alla precarietà, alla insolvenza ed in mancanza di un attendibile piano di riequilibrio pluriennale per il ripiano della situazione debitoria, si unisce una politica del Governo centrale di destra che umilia le autonomie locali”.

“Abbiamo ora una certezza: il Sindaco-Assessore non conosce il debito (l’inconsapevole si ripete), forse da economista lo intuisce, ma lo nasconde anche a sé stesso, con una specie di rimozione politico-economica in attesa che passi il periodo elettorale per poi proporre magari, le famose “lacrime e sangue”. Noi del PD non ci arrendiamo e continueremo a chiedere l’ammontare (per Ferretti Vocab. Treccani: cifra, importo, somma, totale) del debito non per curiosità scientifica, ma per poter svolgere il proprio ruolo di opposizione democratica. Pertanto, non ricevendo una risposta soddisfacente, saremo costretti a rivolgerci alle Autorità sovraordinate ai controlli sugli Enti Locali”.