L’associazione di cultura politica giiuliese spiega in una lettera aperta ai cittadini che “Giulianova nella città già costruita ha a disposizione solo poche aree non edificate con potenzialità strategiche che, se ben utilizzate, possono aumentare la sua qualità ambientale, naturalistica, paesaggistica, accrescere la sua attrattività, donare ai suoi abitanti e ai turisti maggiore vivibilità, nonché indirizzarla verso l’economia sostenibile, l’unica in grado di durare nel tempo e di accrescere stabile occupazione. In particolare: l’area di parco Franchi e di parco Willermin, l’area del Chico Mendes, il cosiddetto ‘cannocchiale verde’ tra lungomare Spalato e via Trieste, piazza Dalla Chiesa e la collina del centro storico retrostante, il lungomare monumentale, l’area panoramica alla fine di viale dello Splendore, accanto al vecchio ospedale”.
“Farà la differenza – aggiunge – se sapremo salvaguardare e valorizzare queste aree in maniera consona assecondandone le vocazioni o se le comprometteremo magari penalizzandole con ulteriore cemento, costruzioni o opere pubbliche sbagliate. Si tratta di decidere se vogliamo una città più bella e prospera o più brutta e impoverita. Una comunità lungimirante nel corso del tempo deve saper individuare gli spazi pubblici che possono dare identità e qualità urbana. I nostri avi ci hanno lasciato il Centro Storico (con piazza Buozzi, corso Garibaldi ed il sistema di piazze caratteristicamente inclinate), il Belvedere, piazza della Libertà, viale dello Splendore, il lungomare monumentale, viale Orsini, le pinete davanti agli hotel. Noi contemporanei non dovremmo sentire il bisogno di compiere scelte strutturali dello stesso livello da aggiungere al patrimonio dei beni pubblici?”
Il Cittadino Governante si batte “da oltre 16 anni perché negli spazi pubblici sopra indicati, preservati dal PRG, si facciano le scelte più adatte a dotare la nostra bella città di beni comuni in grado di farle compiere il salto di qualità che merita: piazze, parchi, isole pedonali, punti panoramici, infrastrutture per la mobilità sostenibile, spazi per la cultura ed il tempo libero, mercato coperto per l’agricoltura a km zero. Soffermiamoci brevemente sui parchi. La crisi ecologica e l’emergenza climatica assegnano al verde urbano ruoli decisivi nel rendere più vivibili le città, tanto che si parla ormai della necessità di impiantare boschi urbani. Ci sembra logico e doveroso, quindi, almeno tutelare il più possibile un parco urbano, come parco Franchi costato alla collettività ben 4 milioni di euro. Si tratta di soli 8.000 mq che dovrebbero rappresentare il polmone verde nella parte centrale del lungomare: per questo pensiamo che avrebbe bisogno di essere arricchito di alberi, prati, fiori, aiuole, arbusti, giochi per i bambini e di essere liberamente fruibile piuttosto che essere occupato da una costruzione edificata su una base di cemento armato in prima fila, e nella parte meglio esposta, dove prima c’erano prato e giochi (ricordiamo che il piano chioschi ed il bando prevedevano la collocazione in una zona più interna, meno impattante). New York dal 1856 ha Central Park, un parco urbano di 3,4 kmq nella Manhattan dei grattacieli, e nessuno si sogna di toccarlo; noi a Giulianova, invece di aumentare il verde nei nostri piccoli e insufficienti parchi, li cementifichiamo e li riempiamo di strutture improprie. Così nel Chico Mendes, nel parco Willermin (ormai ridotto ad una landa desolata attorno ad un chiosco), nei Giardini Matteotti (dove il chiosco che lo deturpa è spesso chiuso) ed ora anche nel centralissimo parco Franchi (già contornato di bar e ristoranti esistenti) nonostante, tra l’altro, il TAR – il Tribunale Amministrativo Regionale, e non Il Cittadino Governante – nel 2017 abbia annullato il Permesso di costruire rilasciato. Magari un ristorantino aveva un senso all’interno di un parco 10 volte più grande di parco Franchi, quello dell’Annunziata, ma lì è stato fatto abbattere! Nell’area del ‘cannocchiale verde’ addirittura con la variante urbanistica, fatta prima dalla Giunta Cameli e poi confermata dalla Giunta Mastromauro, il parco previsto nel precedente PRG è stato eliminato per buona parte”.
“Ci farebbe però piacere se si riflettesse attentamente intorno ai temi sopra elencati, liberi da pregiudizi, magari avviando un dibattito in città sul futuro di Giulianova a cui noi siamo disponibili a partecipar sin d’ora”, conclude Il Cittadino Governante.