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Giulianova, anche il Partito della Rifondazione Comunista alla manifestazione del primo maggio

Ieri una delegazione della Federazione di Teramo del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, con il Segretario provinciale Mirko De Berardinis, ha partecipato alla tradizionale manifestazione per il “Primo Maggio – Festa internazionale delle lavoratrici e dei lavoratori” che si è svolta a Giulianova.

L’iniziativa provinciale “Al lavoro per la pace” è stata organizzata come ogni anno dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil con un corteo che ha attraversato le vie cittadine da Giulianova Lido fino al Paese alto.

“Rifondazione Comunista è scesa in piazza per un “Primo Maggio” di lotta dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori, per difendere e rappresentare quanti sono sfruttati, chi è disoccupato, i cassintegrati, per combattere ogni forma di precariato, contro gli appalti al ribasso e i contratti pirata. Abbiamo manifestato per la pace, contro tutte le guerre, il riarmo e le spese militari. Contro l’aggressione di Putin all’Ucraina, per il cessate il fuoco immediato e per l’avvio di una vera trattativa che ponga fine alla guerra; contro l’espansionismo della NATO, la dissennata corsa al riarmo e l’invio di armi sempre più potenti nel teatro di guerra che, oltre ad arrecare lutti ancora più gravi al popolo ucraino, stanno spingendo sempre più l’Europa ed il mondo verso la catastrofe. Ma occorre anche rilanciare le lotte, per dire un secco NO al tentativo di far pagare i costi sempre più alti della guerra e delle sanzioni ai ceti popolari del nostro Paese, i cui bassissimi redditi sono stati già duramente colpiti dagli aumenti delle bollette e dal carovita. Chiusure di aziende e riduzione delle produzioni annunciano già un’ulteriore crescita dei disoccupati, mentre gli aumenti dei costi dell’energia e dei generi alimentari allargano la schiera delle famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese. I salari e le pensioni vengono erosi da un’inflazione crescente, mentre padroni e governo rifiutano l’introduzione di meccanismi di indicizzazione di salari e pensioni, come avveniva prima che ci togliessero la scala mobile. La giornata del Primo Maggio deve segnare l’inizio di una nuova grande stagione di lotte che coinvolga tutto il mondo del lavoro pubblico e privato, il mondo pacifista e tutti i soggetti sociali che pagano le conseguenze di queste scelte scellerate: pensionati, donne, studenti, giovani, migranti”.