Farmacia comunale, Obiettivo Tortoreto rilancia: ecco perché è sbagliata l’esternalizzazione

Tortoreto. “Sarebbe importante sapere quali sono le reali motivazioni dietro alla scelta di esternalizzare la farmacia comunale. In ogni caso, chiediamo nuovamente all’esecutivo di rivedere la sua scelta”.

 

Torna al centro del confronto politico, dopo quello vissuto meno di un mese fa, il tema legato al percorso avviato dall’amministrazione comunale. Ossia di esternalizzare per i prossimi dieci anni la farmacia comunale del centro storico di Tortoreto. Operazione, questa, validata in consiglio comunale, e che operativamente parlando sarà perfezionata attraverso un bando pubblico.

 

Il gruppo consiliare Obiettivo Tortoreto (Domenico Di Matteo e Thea Petrini) e l’omonima associazione (rappresentata dal segretario Adriano Cavatassi), sono tornati ad approfondire le dinamiche legate all’esternalizzazione della farmacia comunale, aperta nel centro storico (dopo una battaglia anche a colpi di ricorsi per il traferimento al Lido) nel 2004, con Di Matteo sindaco che inaugurò la nuova farmacia.

Sono diversi gli elementi attorno ai quali Obiettivo Tortoreto argomenta il proprio dissenso, in ogni caso evidenziato in consiglio comunale al pari delle altre forze di minoranza. ” La questione”, spiega Domenico Di Matteo, ” anche condensata nei numeri. La farmacia comunale fino al 2013 ha fatturato, annualmente, 600mila euro, per poi scendere progressivamente ai 312mila dell’ultimo anno, E guarda caso, tale discesa è coincisa con la scelta, nel 2013, di non prevedere più la figura del direttore di farmacia. Responsabilità che è finita in capo ad un dirigente. Di certo, il tutto non è stato curato più come prima in termini di fabbisogno di farmaci”.

 

A sostegno di questa tesi, vengono snocciolati altri dati: nell’ultimo anno, per esempio, il fatturato per prodotti da bando si è attestata a 165mila euro, mentre per le prescrizioni sanitarie, il tutto è sceso a 147mila. Segno, per Obiettivo Tortoreto, che su questo aspetto ci sono i margini per poter agire.

“La decisione va rivista”, prosegue Di Matteo, ” perchè privarsi di un servizio pubblico, che è un vanto anche per la municipalità, anche se attualmente l’utile è di 5mila euro. é mancata la sensibilità per rilanciare il tutto, mentre ora si pensa ad esternalizzarla”.

Ovviamente, i tre esponenti di Obiettivo Tortoreto non usano solo l’arma della critica, ma anche quella della proposta. “Crediamo che l’Ente ha la possibilità”, dicono, ” di stimolare la possibilità di costituire un centro medico anche al Paese, così come accade al Lido. Magari con una convenzione e con la presenza, oltre ai medici di base, di specialisti. Il tutto potrebbe rilanciare la stessa farmacia e far risalire il fatturato. Il tutto può essere fatto in maniera autonoma, ma senza ricorrere all’esternalizzazione”.

 

 

 

 

 

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