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Da Teramo una delegazione di Rifondazione Comunista allo sciopero Cgil e Uil

Teramo. Si è svolto nella giornata di ieri, giovedì 16 dicembre, lo sciopero generale delle lavoratrici e dei lavoratori proclamato dalla CGIL e dalla UIL.

Presente in piazza nella capitale anche il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea con il Segretario nazionale Maurizio Acerbo. Ha partecipato alla manifestazione anche una delegazione della Federazione di Teramo di Rifondazione Comunista con il Segretario provinciale Mirko De Berardinis (nella foto insieme con il Segretario nazionale Acerbo).

“Rifondazione Comunista ha aderito sin da subito e sostenuto convintamente lo sciopero generale, mobilitandosi al fianco dei sindacati CGIL e UIL e dei lavoratori e delle lavoratrici. Lo sciopero generale è riuscito nonostante il boicottaggio del PD che si è unito alla destra nel coro antisindacale”, dice il Segretario in una nota.

“Gli striscioni e le bandiere di Rifondazione Comunista ieri erano in tutte le piazze al fianco di quelle di Cgil e Uil. Non ne abbiamo vista neanche una del PD. D’altronde dal 2011 il PD è stato quasi ininterrottamente al governo e ha votato solo misure contro lavoratrici e lavoratori, dai tagli alla sanità al Jobs Act, dall’abolizione dell’articolo 18 alla legge Fornero. Le ragioni dello sciopero sono incomprensibili solo per chi fa finta di non capirle. Vergognoso poi l’attacco allo sciopero di Salvini che aveva promesso di abolire la legge Fornero e ora si rimangia tutto. In piazza c’era la classe lavoratrice contro la casta al servizio della finanza e delle grandi imprese”.

“Lo sciopero generale”, prosegue Rifondazione Comunista, “è una risposta giusta e necessaria alle scelte del governo che aveva l’occasione di utilizzare le risorse del PNRR e della manovra di bilancio per restituire un po’ di quanto è stato tolto a lavoratrici e lavoratori, ai ceti popolari impoveriti e privati di diritti da decenni di politiche neoliberiste. La piattaforma dello sciopero pone alcune questioni che anche noi riteniamo essenziali – precarietà, pensioni, fisco, lavoro – che non hanno ricevuto alcuna risposta da un governo che distribuisce enormi risorse alle grandi imprese. Invece di colpire i privilegi e far pagare più tasse ai super-ricchi il governo condanna i giovani a precarietà, bassi salari e ad andare in pensione a 71 anni”.

“Lo sciopero generale è stato definito “incomprensibile”, “irresponsabile”, “immotivato” e “ingiustificato” da chi non vuole che le classi lavoratrici tornino a far sentire la propria voce e a rivendicare i propri diritti. Tutta la classe dirigente raccoglie il testimone da Forza Nuova e va all’assalto della Cgil incriminata per la sua autonomia. La giornata del 16 dicembre può essere l’occasione di una svolta, per avviare quella generalizzazione e unificazione delle lotte indispensabili per rimettere al centro le questioni sociali e del lavoro, troppo spesso dimenticate anche da chi, come il PD, fa finta di rappresentare la sinistra. La reazione scomposta di tutti i poteri forti alla necessaria dichiarazione di questo sciopero va rispedita al mittente, attraverso una partecipazione massiccia e consapevole a questa importante giornata di lotta”.

“É molto positivo che Landini e Bombardieri abbiano annunciato che questo sciopero rappresenta solo l’inizio della mobilitazione”, conclude la nota. “È ora di finirla con la precarietà del lavoro, la legge Fornero, le privatizzazioni e l’ingiustizia fiscale. Come Rifondazione Comunista, oggi più che mai, sentiamo la necessità e il dovere di lavorare per la costruzione di una proposta politica a sinistra che ridia finalmente rappresentanza al mondo del lavoro”.