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Asp2 Teramo, Febbo: dal Pd strumentalizzazione inefficace

Il consigliere regionale Mauro Febbo, in riferimento allo svolgimento odierno della seduta della Commissione Vigilanza convocata sul tema della Asp 2, smentisce quanto dichiarato dal consigliere Dino Pepe e assicura che nell’Azienda non c’è alcun caos.

“Non c’è alcun caos né ci sono ombre sulla vicenda inerente la Asp 2 della provincia di Teramo che ha condotto alle dimissioni dell’ormai ex Presidente Luca Di Pietrantonio per ragioni evidentemente personali. Il quadro è emerso chiaramente oggi nel corso della Commissione Vigilanza in cui, nonostante una relazione preliminare del consigliere Pepe infarcita di notizie inesatte di seconda mano, si è prefigurato un percorso chiaro che oggi vede la Asp ben amministrata con un Consiglio d’amministrazione legittimamente insediato nelle proprie funzioni, in piena attività per l’erogazione di servizi destinati ai soggetti fragili, che è la mission specifica dell’Azienda, e dove ben presto la giunta regionale sono convinto ripristinerà anche un Presidente che abbia le qualità e le capacità di guidare la struttura”.

“L’unico caos venuto fuori durante la Commissione è stato quello generato dalla ricostruzione machiavellica del consigliere Pepe prima e del Movimento 5 Stelle dopo, evidentemente mal informati e ben poco documentati su procedure amministrative inerenti l’Azienda di servizi alla persona – ha sottolineato il capogruppo Febbo -. Una ricostruzione che ha indugiato troppo su pettegolezzi di quartiere, e su dettagli da bar, ovvero un presunto, e inesistente cambio di serrature nella sede della Asp, un presunto e inesistente cambio di password nelle mail, per poi naufragare su una presunta e inesistente paralisi dell’Azienda nell’erogazione dei servizi. Nulla l’ormai ex Presidente dimissionario è invece stato in grado di dire sulle attività della Asp 2, dando ulteriormente credito e confermando, nel caso, quell’inattività amministrativa che pure gli è stata duramente contestata per mesi dal suo stesso Consiglio d’Amministrazione e sulla quale, invece, avrebbe avuto il dovere di fornire spiegazioni e giustificazioni essendo stato nominato presidente dalla Regione alla quale doveva rispondere del proprio operato. È evidente che nella vicenda Asp 2 il Pd abbia tentato unicamente di ciurlare nel manico agitando fantasmi che evidentemente non ci sono, tentando una strumentalizzazione inefficace e paventando uno scontro politico che tale non è e infatti la tempesta nel bicchier d’acqua si è risolta con un nulla di fatto”.

“Fa infine sorridere – Ha concluso il capogruppo Febbo – il tentativo del consigliere Pepe di contestare le procedure di nomina del Direttore generale, ovvero le stesse procedure che, previste dallo Statuto della Asp, proprio il Pd ha seguito con l’ex Presidente Asp Prosperi per la nomina dell’ex Direttore generale Di Feliciantonio, scaduto a dicembre 2019”.