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Capodanno nelle piazze (gelate) e le ragioni dei gestori dei locali della movida: la lettera

In un momento, dove tutti i cittadini sono stati chiamati alle casse comunali per il pagamento delle imposte, dove i commercianti, seppur la nefasta congiuntura economica, sono stati costretti ad autotassarsi il Natale per avere le luminarie nelle vie principali della città, dove alcune categorie merceologiche hanno visto un aumento della tassazione sui rifiuti che ha sfiorato e superato il 200% pur di coprire gli errori di amministratori incapaci, ci sentiamo ancor più vessati quando, nonostante tutto, vengono fuori le cifre economiche dei concerti andati deserti.
Questi sono i risultati di una scarsa comunicazione con il territorio, di una mancanza di programmazione annuale o semestrale e di una totale assenza di tavoli tecnici con il supporto delle associazioni di categoria di riferimento.
Silb é la più grande associazione di categoria degli imprenditori di locali da ballo, night club e pubblico spettacolo in Italia e Fipe é la federazione dei pubblici esercizi aderente a Confcommercio eppure entrambe le categorie non sono state interpellate subendo oltre all’incessante aumento di abusivismo commerciale, che si intensifica in occasione delle festività, anche la scarsa programmazione degli eventi comunali che, invece di rivelarsi un valore aggiunto per i flussi economici delle attività che insistono sul territorio, sono andati ad accavallarsi a quelli privati e che alla fine si sono rivelati dei flop con disastri economici per le casse comunali che nessun imprenditore permetterebbe nella propria azienda.
Sappiamo della bella iniziativa di istituire un assessore alla movida a Teramo, che non abbiamo ancora avuto modo di ascoltare e conoscere, eppure stiamo avendo grandi danni di immagine per il settore dell’entertainment quando chi amministra non conosce le regole che disciplinano la materia.

 
Il livello di modernità e civiltà di una città si misura anche da come é organizzata la sua movida. Il fenomeno del divertimento serale, se ben governato, diventa una grande opportunità di socializzazione per i cittadini e di rivitalizzazione culturale, turistica ed economica per il centro abitato ma mal governato si trasforma in risse, baldoria, fracasso, inquinamento acustico, concorrenza sleale ecc. In una parola sola: mala-movida.

 
Ci auguriamo che il 2015 sarà un anno dove si possano aprire tavoli di confronto per una programmazione più proficua per il territorio teramano perché non possiamo più permettere che le amministrazioni facciano errori che si ripercuotano a cascata sui cittadini e sulle nostre aziende.

Gianpiero D’Angelo
Presidente SILB-FIPE provincia di Teramo