Provincia Teramo, Sel contro le larghe intese: no alla collaborazione del centrodestra

Teramo. Venerdì scorso si è riunita l’assemblea provinciale di Sinistra Ecologia Libertà (Federazione di Teramo) ed ha discusso, tra i vari punti all’ordine del giorno, anche delle recenti vicende riguardanti la scelta dei consiglieri provinciali delegati da parte del Presidente della Provincia Di Sabatino.

 

 

” Riteniamo inaccettabile l’operazione messa in campo nel coinvolgere rappresentanti del centro-destra”, si legge in una nota a firma di Stefano Ciccantelli coordinatore provinciale del partito, ” in due settori di una certa importanza e rilevanza come la tutela del territorio e dell’ambiente e le politiche per il lavoro, nelle figure dell’ex-assessore provinciale ai lavori pubblici della giunta Catarra Massimo Vagnoni (NCD) e del sindaco di Alba Adriatica Tonia Piccioni (Forza Italia).

 

 

Come SEL già in occasione delle consultazioni del 12 Ottobre abbiamo ribadito la nostra assoluta contrarietà, espressa in Parlamento come forza di opposizione, nei confronti della trasformazione delle province operata dal governo nazionale, in primis il forte attacco verso il tessuto democratico del Paese con l’eliminazione dell’elezione diretta da parte dei cittadini. A questo si aggiungono le politiche di austerity che stanno riversando sugli enti locali il costo delle scelte economiche sbagliate del governo Renzi e della Commissione Europea.

 

 

La provincia quindi non solo non è stata abolita ma prima viene esautorata della sua legittimità democratica e poi colpita da restrizioni finanziarie per quanto riguarda le aree di competenza amministrativa. Ciononostante abbiamo scelto di sostenere con lealtà la lista “La Casa dei Comuni” anche per il fattore politico che la caratterizzava come una delle poche liste provinciali in tutta Italia dentro il perimetro del centrosinistra senza larghe intese.

 

 

Proprio per questo, pur comprendendo le modifiche strutturali dell’ente, come Sinistra Ecologia Libertà crediamo che anche in questa situazione si debba mantenere chiaro e forte il discrimine tra una gestione di centrosinistra e una di centrodestra, obiettivo mancato con le scelta dal Presidente di proporre le larghe intese dopo il voto”.

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