Vertenza Martelli: proprietà irremovibile l’azienda di Ancarano chiude

Ancarano. La Martelli chiude lo stabilimento di Ancarano. La decisione, senza alcun margine di trattativa, è stata confermata questo pomeriggio al tavolo delle relazioni industriali presieduto dal presidente Renzo Di Sabatino. Secondo quanto rappresentato da Silvano Bettini, consulente del gruppo, le condizioni di mercato, il costo del lavoro e la crisi di liquidità non consentono di mantenere in attività lo stabilimento teramano.

 

Dopo una lunga trattativa sulle condizioni delle dismissioni della lavanderia industriale – 80 lavoratori oggi presenti con un sit-in davanti al palazzo di via Milli – le parti hanno acconsentito di valutare la proposta avanzata dal presidente Renzo Di Sabatino: riconoscere ai lavoratori un incentivo all’esodo superiore a quello previsto dall’azienda da pagare in tempi “molto stretti”; la corresponsione del TFR diluito in poche rate e, qualora se ne creassero le condizioni, l’impegno del gruppo Martelli a riassumere prioritariamente i lavoratori della Martelli alla Penny jeans, start up del gruppo.

La proposta di mediazione della Provincia, dopo ore di trattative anche a tavoli separati, verrà valutata da azienda e lavoratori che torneranno a riunirsi in via Milli, lunedì prossimo alle 11.

“Purtroppo siamo nella fase terminale di una vertenza che forse non poteva andare diversamente – ha dichiarato il presidente Renzo Di Sabatino – registro, comunque, la necessità che le istituzioni facciano la loro parte per imprese e lavoratori. Magari intervenendo prima e rafforzando quel sistema di strumenti di sostegno e incentivi alle politiche d’impresa unica difesa contro le delocalizzazioni, come in questo caso, verso Paesi dove i costi di produzione sono nettamente più vantaggiosi”.
La Martelli Lavorazioni Tessili S.p.A. è stata rappresentata da Elisa Martelli, Emidio Liberati e Silvano Bettini, assistiti dal Luciano Lattanzi – Consulente del Lavoro – e da Luciano De Remigis – Vice Direttore di Confindustria Teramo.

Per i sindacati erano presenti: la R.S.U. e i rappresentanti territoriali FILCTEM – C.G.I.L., FEMCA – C.I.S.L. e UILTEC – U.I.L. Provinciali di Teramo, rispettivamente: Emanuela Loretone, Giampiero Daniele ed Emidio Angelini. Responsabile del procedimento per la Provincia, Pierluigi Babbicola.

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