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Maxi inchiesta rifiuti a Roseto: il PD ricorda tutte le tappe della gestione Pavone

Roseto. “Purtroppo per Roseto alla fine la gestione dei rifiuti perpetrata ‘capestramente’ dalla Giunta Pavone giunge alla ribalta giudiziaria con un avviso di garanzia al Sindaco ed al dirigente del settore per abuso d’ufficio e turbativa dei pubblici incanti. Ci sembra doveroso oggi puntualizzare quanto il nostro gruppo consiliare ha fatto in questi anni all’opposizione”.

Lo ha dichiarato il PD rosetano, ricordando che “già da tempo aveva posto l’attenzione su una gestione a dir poco imprecisa e quantomeno dubbia. I PM Sciarretta e De Feis, tra l’altro, hanno contestato l’eccessivo e ingiustificato ricorso alle ordinanze di affidamento diretto del servizio con la finalità di turbare il regolare svolgimento della gara. Al comune di Roseto è stato già acclarato da una sentenza definitiva del Consiglio di Stato, come la procedura del primo affidamento avvenuta a giugno del 2011 fosse stata errata, profondamente compromessa da alcuni atti e comportamenti posti in essere a tal punto da essere ritenuta lesiva per i partecipanti non aggiudicatari risarciti con un importo di 60.000 euro circa, comprensiva di spese legali. Tale somma è stata riconosciuta dalla amministrazione Pavone come debito fuori bilancio e quindi a carico dell’intera collettività rosetana. Questo affidamento illegale, come contestato dalla Procura, si è ripetuto fino a pochi mesi fa quando è stata finalmente conclusa la procedura di gara per l’affidamento definitivo del servizio; gara, vinta dalla società che per più di tre anni si è vista illecitamente rinnovare l’affidamento di un servizio affidato la prima volta in maniera non corretta. Nel mezzo il Prefetto ha sollecitato più volte il Sindaco Pavone ad evitare il ricorso eccessivo alle ordinanze non ottemperando ai limiti temporali imposti dalla legge”.

Il Partito Democratico aggiunge che “nel febbraio 2013 una interrogazione consiliare del nostro gruppo poneva dubbi sulla gestione dei rifiuti ma il PD ancora più allarmato da questo modo di agire poco corretto il 17 giugno del 2013 aveva presentato in Consiglio Comunale una risoluzione d’urgenza con la quale, dopo due anni dalla prima ordinanza, chiedeva alla Giunta di bandire al più presto la gara per l’affidamento del servizio visto che la deliberazione di giunta n.5 con il bando di gara allegato era stata approvata in data 22 gennaio 2013. Una giunta e una maggioranza che, anche in quel frangente, si dimostrarono sorde e con comportamenti al limite del sospetto, tanto che la risoluzione non fu ammessa a discussione ma la gara fu a quel punto inevitabilmente bandita alcuni giorni dopo. A fine giugno 2013 si presentò allora un’articolata interrogazione che la maggioranza però impiegò ben tre mesi per portare in consiglio. Siamo a settembre 2013. Mai come oggi le domande in essa contenute alla luce degli avvisi di garanzia appaiono profetiche e precise. Qualche giorno dopo, esattamente l’otto ottobre 2013, viene presentato dal gruppo consiliare del Partito Democratico alla Procura Generale presso la Corte dei Conti un esposto riepilogativo per chiedere l’eventuale danno erariale causato all’Ente dalle decisioni dell’amministrazione Pavone”.

Secondo il PD poi meriterebbe poi un’enciclopedia il tentativo di riassumere l’ultimo anno e i passaggi della procedura di gara ad evidenza europea per l’affidamento del servizio: bando emesso sei mesi dopo la delibera di giunta, tardive convocazioni della commissione di valutazione, ritardi nella richiesta agli ordini professionali per la nomina dei componenti tecnici, mesi passati in attesa di espletare i vari passaggi con buchi temporali impressionanti. Ad oggi qualcosa si è mosso: deciderà di muoversi dalla sua poltrona anche Pavone? Non fosse altro che per quanto affermato solo tre mesi fa a proposito dei rifiuti ‘stiamo per dare inizio ad un cambiamento epocale per la nostra città’. Si riferiva a questo? Non volendo entrare assolutamente nel merito delle indagini in corso, abbiamo voluto ripercorrere il lavoro svolto e la costante attenzione avuta dal gruppo consiliare del PD nel corso degli anni su un tema così importante, al contrario di chi, solo un mese fa, si è mosso – conclude la nota – con un accesso agli atti”.