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Cancellazione matrimoni gay, chiesa ecumenica: i sindaci si oppongano al diktat di Alfano

Alba Adriatica. Non riconoscere i matrimoni omosex celebrati all’estero. O meglio, chiedere ai prefetti italiani di annullare le trascrizioni fatte dai sindaci.
Vicenda, questa, che ha subito generato delle prese di posizione in tutto lo Stivale.
Gianni Di Marco, vescovo della Chiesa Cattolica Ecumenica, ha diffuso una nota molto critica al riguardo.

 

 

“Il ministro Alfano” scrive Gianni Di Marco, “alleato di un governo che dovrebbe essere di centro sinistra offende la dignità del suo compito a tutela di ogni cittadino, disattende al compito di garantire l’uguaglianza e la giustizia sociale.

La Chiesa Cattolica Ecumenica, con valida successione apostolica, fondata dall’Arcivescovo Primate mons. Mark Steven Shirilau, è contraria e si oppone ad ogni sorta di ingiustizia e discriminazione sin dalla sua fondazione nel 1987. Riteniamo che Limitare il matrimonio a qualsiasi sottoinsieme sessuale della popolazione non è coerente con una visione di giustizia e di uguaglianza.

Le leggi statali che arbitrariamente negano il diritto alla dignità dell’amore,
violano la libertà degli individui, operano discriminazione e disattendono alle direttive più volte affermate sia in campo europeo che internazionale. Per questo motivo, abbiamo sempre sostenuto l’uguaglianza delle leggi matrimoniali. Uno stato di diritto non può e non deve esercitare alcuna distinzione tra i cittadini.

La circolare del ministro Alfano ci allarma specialmente in un contesto in cui si delineano scene di pericoloso conflitto sociale come quelle dei giorni scorsi con le sentinelle in piedi. Il ministro fomenta col suo agire, queste azioni provocatorie e basate sul pregiudizio e la discriminazione.

L’attuale governo da segni di bipolarismo, mentre promette in un futuro sempre più incerto una legiferazione equa sulla questione del matrimonio, si contraddice e agisce per opprimere le persone lgbt e quei pochi ma importanti spiragli di speranza del vedersi riconosciuta la dignità dell’amore che si concretizza nella pianificazione di una vita familiare.

Il gesto di Alfano ha una gravità politica senza precedenti e pone l’Italia ancora una volta lontano dall’Europa e in contraddizione con la stessa costituzione che sancisce l’assoluta uguaglianza di ogni cittadino.

Ci appelliamo al Parlamento affinchè una volta per tutte sfiduci questo governo che umilia la dignità dei cittadini e dell’Italia tutta. Ci rivolgiamo ai sindaci e agli amministratori locali affinchè, come il sindaco di Bologna, si oppongano a questo diktat fascista e continuino ad essere garanti dei loro cittadini e della democrazia”.