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Teramo, anche l’assessore Piero Fioretti contro la discriminazione sui luoghi di lavoro

Riprende dopo la pausa forzata causa pandemia la campagna di sensibilizzazione a tutela delle vittime di discriminazione e di violenza sui luoghi di lavoro promossa dalla Consigliera di Parità della Provincia di Teramo Monica Brandiferri, che continua a ricevere importanti adesioni tra le Istituzioni. 

L’Assessore Regionale al Lavoro e alle Politiche Sociali Piero Fioretti ha manifestato apprezzamento per l’iniziativa aderendo con grande convinzione alla campagna “Nel lavoro donne libere dalla violenza”.

 “In un momento così difficile – afferma l’Assessore Piero Fioretti – bisogna unire le forze per evitare il ripetersi di fenomeni così gravi e ripugnanti. In questa prospettiva la campagna di sensibilizzazione promossa dalla Consigliera di Parità Brandiferri rappresenta il fondamento da cui partire per informare e coinvolgere tutte le Istituzioni in un processo di prevenzione e repressione della violenza e delle discriminazioni nei luoghi di lavoro. La dignità e la tutela dei diritti di ogni lavoratore devono sempre essere posti al centro dell’azione politica e dell’indirizzo amministrativo. Come Assessore Regionale al Lavoro e alle Politiche Sociali manifesto la mia disponibilità a collaborare con tutte le Istituzioni competenti al fine di intraprendere iniziative comuni tese a contrastare una piaga che inquina in modo indecoroso tutto il tessuto sociale”. 

“Siamo ancora molto lontani – afferma la Consigliera di Parità Monica Brandiferri – dal tanto auspicato cambio di direzione in tema di violenza nei luoghi di lavoro, fenomeno che riguarda principalmente il mondo femminile ma non solo. Potrebbe sembrare paradossale parlare di tali problematiche in questa fase, ma va evidenziato che durante il periodo acuto della pandemia il fenomeno delle discriminazioni e delle violenze nei luoghi di lavoro si è particolarmente accentuato. Emerge sempre di più la tendenza a non denunciare eventuali molestie o violenze subite, soprattutto da parte dei lavoratori precari. La precarietà lavorativa si accompagna quasi sempre a un maggiore rischio di perdita del lavoro, ciò spinge il lavoratore precario ad avere maggiori esitazioni nel denunciare violenze e/o molestie sessuali sul luogo di lavoro. Bisogna scongiurare il fatto che la paura di perdere il posto possa indurre il lavoratore a subire passivamente e a non denunciare questi disgustosi comportamenti”.