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La proclamazione degli eletti a Teramo: il giudice fa la ramanzina, il Pd diserta

Teramo. C’erano tutti. O quasi. Perché alla proclamazione ufficiale dei neo eletti al Comune di Teramo fa rumore chi non c’era. Non c’era il Partito Democratico e non c’era Graziella Cordone, che, dopo il riconteggio dei voti, non siederà in Consiglio. A far rumore però, è anche (e soprattutto) la ramanzina di Roberto Veneziano, giudice del Tribunale di Teramo che ha presieduto l’Ufficio Elettorale e che non ha risparmiato critiche per l’inesperienza riscontrata nei vari seggi.

 “Nella sezione 50 (celeberrima ormai, è la sezione DI San Nicolò che ha tenuto in sospeso il risultato del primo turno fino alle 14 del giorno dopo; ndg) c’è stata una situazione di impasse che, chi ha più esperienza di me, ha detto non si era mai verificata. Mi chiedo: com’è possibile che si scelga il primo che passa per strada per fargli rivestire il ruolo di presidente di seggio ed invece, per altri lavori, c’è un iter ben più duro da superare? Nei seggi elettorali si incontra il suffragio universale e l’espressione di preferenza degli eletti. Noi abbiamo riscontrato una serie di anomalie e stilato 24 pagine di verbale solo su episodi del genere. Non c’è stato dolo, ma approssimazione nella formazione”. E agli eletti: “Se siete qui, vuol dire che siete i migliori, come diceva Platone – prosegue Veneziano – Gli ultimi giorni sono stati i più divertenti, perché ho ascoltato le interpretazioni più disparate della legge. In generale posso dire che, inizialmente, mi sentivo come inadeguato in questo compito, che non ho scelto ma che mi hanno assegnato. Poi ho conosciuto loro (ed indica gli altri componenti dell’Ufficio Elettorale; ndg), ho toccato con mano il loro senso di Stato e sono stati la sorpresa più bella”.

Poi la proclamazione, prima del sindaco Maurizio Brucchi e poi dei vari consiglieri. Assenti i neo eletti del Partito Democratico (“Non c’è nessun motivo specifico per la nostra assenza”, ha commentato Manola Di Pasquale raggiunta al telefono), così come assenti erano i due consiglieri della civica Finalmente Pomante (“Non ci hanno comunicato nulla, ma poteva non essere dovuto. Comunque sono fuori per lavoro”, ha specificato l’ex candidato sindaco Gianluca Pomante).

Così il neo rieletto Brucchi: “Sono molto più emozionato rispetto al primo mandato. Grazie al giudice Veneziano e a tutto l’Ufficio Elettorale per il lavoro svolto. Ho avuto l’onore, per cinque anni, di amministrare questa città e lo avrò per altri cinque anni. Mi dispiace se domenica ho usato qualche parola di troppo (subito dopo la vittoria ha attaccato la Di Pasquale e gli altri sfidanti; ndg), ero teso e nervoso. Voglio ringraziare i candidati e tutte le liste e faccio un grande in bocca al lupo a me stesso e a tutti i componenti del Consiglio per lavorare insieme al meglio, affinché Teramo continui a crescere. L’assenza del Pd? Non penso sia una mossa polemica”.

Ecco tutti i nomi degli eletti per lista:

Al centro per Teramo: Giorgio Di Giovangiacomo e Guido Campana. Insieme per Te: Pietro Milton Di Sabatino, Domenico Narcisi. Popolari con Teramo: Domenico Sbraccia, Alfonso Di Sabatino Martina. Forza Italia: Mirella Marchese, Alessia De Paulis, Italo Ferrante. Futuro In: Rudy Di Stefano, Piero Romanelli, Franco Fracassa, Francesca Lucantoni, Silvio Antonini, Eva Guardiani, Giovanni Battista Quintilliani. Ncd: Mario Cozzi, Marco Tancredi, Valeria Misticoni, Raimondo Micheli. 

Partito Democratico: Manola Di Pasquale, Gianguido D’Alberto, Maurizio Verna, Alberto Melarangelo, Flavio Bartolini, Francesca Di Timoteo. Teramo Cambia: Antonio Filipponi, Maria Rita Santone. Movimento 5 Stelle: Fabio Berardini, Paola Cardelli. Finalmente Pomante: Gianluca Pomante, Maria Cristina Marrone.

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LA RISPOSTA DEL PD

“Con la proclamazione degli eletti di oggi, inizia una nuova amministrazione comunale – spiegano dal Partito Democratico, oggi assente – per cui auguriamo a tutti un buon lavoro nell’ interesse della città di Teramo. All’atto amministrativo era presente per la coalizione PD – lista civica Teramo Cambia il designato rappresentante Maurizio Angelotti, di alcuna ingiustificata assenza si può parlare. Apprendiamo, poi, con piacere, dalla stampa, che Paolo Gatti, leader di Futuro In, propone all’Amministrazione Brucchi di utilizzare quella parte del nostro programma elettorale che prevede come prioritaria l’attuazione della nuova normativa sulla trasparenza, il codice etico e la valutazione degli assessori. Saremmo ben lieti se il sindaco Brucchi continuasse a cogliere dalle pagine del nostro programma altri spunti e idee per la sua futura amministrazione; in particolare auspichiamo l’attuazione della riduzione degli assessori a non più di cinque. Una scelta che porterebbe ad una consistente riduzione di costi della pubblica amministrazione a beneficio di tutta la cittadinanza. Una scelta anche etica, se vogliamo, visto che molte voci del bilancio sono prive di finanziamento e che la pressione tributaria è una tra le più alte d’Italia. Ci si augura, infine, che nella nuova squadra di governo non siano riproposti quegli assessori che nulla hanno fatto per la soluzione dei numerosi problemi della città”. 

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