Elezioni Abruzzo 2014, l’ironia di Rosci: “Solidarietà a chi mi ha seguito come segugi”

davide-rosciTeramo. Davide Rosci, candidato al Consiglio Regionale per Maurizio Acerbo presidente, fa ancora sentire la sua voce dagli arresti domiciliari dai quali deve scontare la pena di sei anni, per il presunto assalto al blindato dei carabinieri di tre anni fa a Roma. E lo fa commentando con ironia, la sua odierna uscita per andare a votare.

 

“Con questo comunicato voglio esprimere la mia solidarietà ai due agenti della Digos e ai due del Ros che questa mattina si sono dovuti alzare di buon ora e mettersi alla guida della stilo blu e della grande punto color marroncino per seguirmi di “nascosto” presso il seggio elettorale di Milano – afferma – Mi scuso se mi è stato concesso il diritto al voto dopo questi due anni di trattamenti di favore; avete ragione, potevano negarmelo così tutti ci saremmo stati a casa a dormire. Sono amareggiato. Mi rendo conto che la vita negli abusi di poteri è veramente misera, ma avete fatto benissimo a seguirmi in questo viaggio così pericoloso, affrontato con mia sorella e mio padre. La vostra presenza ha evitato scontri alle porte del paese tra i miliziani filo-Rosci, saliti sui monti circostanti e le forze lealiste filo-Brucchi asserragliate lungo la strada dissestata che porta al centro abitato. La medaglia, a questo punto, non dovrebbe negarvela nessuno”. E continua: “Dopo le scuse una cosa fatemela dire: ma come vi è calato in mente di farci addirittura fermare al ritorno da una pattuglia dei carabinieri? Non potevate fermarci direttamente voi così i vostri colleghi in divisa avrebbero potuto fronteggiare la criminalità nella favelas aprutina? Si sono messi a ridere pure loro. Quando la realtà supera l’immaginazione…”.

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