Giulianova perde la Bandiera Blu, ecco i suggerimenti di Gente in Comune

bandierablugiulianovaGiulianova. “La notizia del mancato conferimento, per l’anno in corso, della bandiera blu al Comune di Giulianova, al di là delle facili polemiche che si potrebbero innescare verso un’amministrazione sempre molto attenta a sottolineare i presunti successi conseguiti e poco incline ad ammettere le proprie carenze, rende necessaria una riflessione”.

Così commenta l’associazione Gente in Comune, chiarendo che “il conferimento dell’importante riconoscimento, assegnato da un organismo privato, la FEE (Foundation for Environmental Education), con sede in Danimarca, tiene conto di una serie di fattori, tra i quali, oltre alla qualità delle acque di balneazione, troviamo anche l’educazione e l’informazione ambientale, la gestione ambientale e i servizi e la sicurezza delle spiagge. Dalle notizie trapelate dagli organi di stampa sembra che, per il 2014, Giulianova sia stata esclusa a causa di valori delle acque di balneazione non conformi ai limiti di legge per quanto riguarda sostanze inquinanti, e a poco giova la giustificazione dell’assessore competente sul fatto che condizioni climatiche avverse, come le forti piogge degli ultimi mesi, abbiano portato a sforare ‘di poco’ i valori massimi dettati dalle norme, o il fatto che Comuni limitrofi al nostro abbiamo ottenuto il riconoscimento pur essendo bagnati, di fatto, dallo stesso mare.

Secondo Gente in Comune “per il bene di Giulianova occorre, da subito, agire sui fenomeni che rendono il nostro mare un ricettacolo di sostanze inquinanti di ogni genere, agendo, in primis, a casa nostra, risolvendo, cioè, i problemi legati al probabile sversamento di acque reflue nei canali a mare, e ancora eliminando le discariche che si trovano, sul territorio comunale, in prossimità dei nostri fiumi. Va poi affrontato il problema più vasto dell’inquinamento dei fiumi stessi, problema di portata provinciale se non addirittura regionale, facendosi sentire, con forza, presso gli Enti competenti, pretendendo che le norme vadano rispettate, a tutti i livelli”.

Per l’associazione giuliese le soluzioni sono: “Efficienza dei depuratori, eliminazione delle discariche lungo i fiumi, controllo degli sversamenti nei canali a mare, ma anche realizzazione, in prossimità delle foci di Tordino e Salinello, di vaste aree di fitodepurazione, che oltre a creare zone umide utili a realizzare un parco fluviale, servirebbero a tamponare l’eventuale arrivo di inquinanti. Inoltre va incentivata la realizzazione, sulle sponde fluviali, di ‘fasce tampone boschive’, che eviterebbero l’arrivo nelle acque dei fiumi di inquinamento derivante dai fertilizzanti o dalle sostanze che si depositano sulle strade”.

Gente Comune è sicuraa “non ci si può limitare solo a far tornare i valori ‘nei limiti della norma’, accaparrandosi magari la bandiera blu, per poi dare ai turisti che arrivano, anche attirati dal riconoscimento internazionale, servizi non all’altezza di una città come Giulianova. Le condizioni pessime della spiaggia, del verde urbano, del traffico e dei parcheggi, dell’assetto urbanistico della città; e ancora la mancanza di servizi di educazione ed informazione ambientale, con un C.E.A. (Centro Educazione Ambientale) sottoutilizzato, alloggiato in locali inidonei (per il quale è stato anche dato lo sfratto al casotto informativo che sorge nei pressi della pinetina adiacente il Kursaal); la mancanza di percorsi ciclabili e pedonali, di luoghi di socializzazione, di servizi per residenti e turisti, sono tutti elementi che, al di là del riconoscimento o meno della bandiera, sono sotto gli occhi di tutti, tranne, forse, degli attuali amministratori. Non basta un pezzo di tessuto di color blu per affermare che Giulianova sia al top della ricettività turistica e del rispetto dell’ambiente, e questo, cittadini e turisti, lo percepiscono, a prescindere dall’ottenimento di ‘medaglie’ buone solo a soddisfare l’ego di qualche amministratore. Occorre lavorare, da subito, affinché Giulianova raggiunga livelli altissimi di sostenibilità ambientale, non solo per quanto riguarda la spiaggia e il mare ma per tutto l’ambiente urbano, sia del lido che del Paese. Quest’anno, se non avremo la bandiera blu, sarà un’occasione per riflettere su quello che è stato fatto (poco) e su quello che occorre fare (molto) per riportare la nostra città ad essere la ‘perla dell’Adriatico’. Se si avrà – conclude l’associazione – l’umiltà di riconoscere i propri errori ed i propri limiti forse, la bocciatura della FEE, sarà servita a qualcosa”.

 

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