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Teramo, le espulsioni dal Pd, Di Marco: metodi rozzi e antidemocratici

L’espulsione di Roberto Ricci, di Vincenzo Cordoni ed altri amici dal PD ad opera della Segreteria Provinciale e’ un atto illegittimo e un sopruso operato in maniera rozza e del tutto al di fuori delle regole democratiche che governano il nostro partito.

Dopo l’espulsione del Consigliere Regionale Peppino Di Luca arriva quella di Ricci uomo e colonna storica della sinistra teramana!
Le colpe di Ricci sarebbero da addebitare al fatto di essersi candidato con una lista civica a Campli. Ci risulta che a Campli come in altri piccoli e medi comuni della nostra Provincia le liste non hanno una connotazione politica così forte tali da richiedere la fidelizzazione partitica e che nelle liste vi siano delle significative esperienze civiche che sono animate da buoni propositi e vogliono dare solo il loro contributo per il governo del territorio.
Invece con questo atto si è voluto buttare la maschera e palesare l’intenzione repressiva e persecutoria del Segretario Provinciale Minosse e della sua maggioranza provvisoria, che governa il partito in questo momento a livello provinciale, verso chi non piega la schiena.

Pare che siano in atto altre espulsioni e cacciate di gruppo, vedasi Montorio al Vomano e il commissariamento di Sant’Omero. Reprimende guarda caso tutte indirizzate verso la parte Renziana del partito!
E’ necessario a questo punto, come già si doveva fare da tempo, investire della situazione la Commissione di Garanzia sia provinciale che regionale per ristabilire un minimo di agibilità politica, ricordando a tutti per l’appunto che la politica e’ fatta di rapporti umani e relazioni che identificano una comunità che si organizza con uno sforzo collettivo al fine di comprendere le ragioni e le proposte singole per farle vivere e convivere in progetto unitario di idea della società.
A Teramo e Provincia nel PD credo che questo sia difficile da comprendere. La cosa ancor più grave e insensata e che queste brutte cose si stanno facendo nel pieno della campagna elettorale dove il partito dovrebbe essere il più unito e coeso possibile, visti gli sfaceli che il centro-destra ha fatto in questa Provincia.
I nostri elettori e simpatizzanti ci guardano e ci osservano e non ci chiedono le espulsioni, le epurazioni, ma sono interessati a come abbiamo intenzione di governare gli enti locali, nei quali eleggeremo i nostri sindaci e la Regione perché sono stufi di avere una classe politica che fa solo annunci e poi alla prova dei fatti non fa niente.
L’invito, dunque, e’ alla parola e alla moderazione. La clava lasciamola stare perché e’ una scorciatoia pericolosa e non democratica. (Vincenzo Di Marco)