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Il futuro dei lavoratori ex Sogesa: presentata un’interrogazione in Regione

L’impianto di Grasciano torna in attività, ma il futuro dei lavoratori ex Sogesa è tutt’altro che roseo.

Una situazione fin troppo incerta, che ha spinto i consiglieri regionali Cesare D’Alessandro, Claudio Ruffini, Giuseppe Di Luca, Maurizio Acerbo e Antonio Saia a presentare un’interrogazione all’Assessore regionale Mauro Di Dalmazio per avere chiarimenti sulla ripresa delle attività del Polo tecnologico di Grasciano, che vedrebbe esclusi i lavoratori ex Sogesa.

“Nel contesto della vicenda Cirsu-Sogesa” si legge nel testo dell’interrogazione “l’intrecciarsi di impegni non mantenuti, la presenza di soggetti propensi ad eludere le proprie responsabilità, le scelte inadeguate, hanno determinato una situazione di gravissimo disagio che interessa, nel complesso, lo stato del Polo tecnologico di Grasciano – da sempre riconosciuto come polo strategico – e, più in particolare, le legittime aspettative dei lavoratori ex Sogesa”.
A partire da questo mese, infatti, con gara di evidenza pubblica, è stata affidata la gestione del patrimonio impiantistico. “L’impegno era quello di procedere a un conseguente e graduale riassorbimento dei lavoratori ex Sogesa, come comunicato al Prefetto della Provincia di Teramo” continuano i consiglieri. “In tal senso, peraltro, si indirizzava anche la risposta fornita dall’Assessore Di Dalmazio il 29 ottobre 2013, a una analoga interrogazione depositata dagli stessi consiglieri”.
A quanto pare, però, le cose non stanno esattamente così.

Sembra, infatti, “dicono ancora i promotori dell’interrogazione “che da pochissimi giorni, all’insaputa dei lavoratori ex Sogesa, sarebbe stata riavviata l’attività di conferimento dei rifiuti nell’impianto di Grasciano. I mezzi della ditta affidataria del servizio (il Consorzio Stabile Ambiente dell’Aquila) avrebbero ripreso a conferire in discarica quantitativi non determinati di rifiuti indifferenziati, per la macina dei quali occorrerebbe invece un impianto mobile. La Giunta regionale deve farsi carico degli impegni assunti e concordati con il Prefetto della provincia di Teramo, a garanzia e tutela dei lavoratori. Proprio per questo, l’Assessore Di Dalmazio, oltre a dirci se davvero esiste l’autorizzazione a conferire rifiuti indifferenziati, dovrà anche rispondere in merito all’eventuale utilizzo di lavoratori diversi da quelli ex Sogesa, per i quali sussiste l’impegno al riassorbimento”.