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Tortoreto, collaborazione civica, Carusi: se dico bugie querelatemi

Tortoreto. ” Querelatemi se ritenete che quello che affermo non è vero”. Dissotterra l’ascia di guerra Nico Carusi, capogruppo del Pd di Tortoreto, nel contesto di una diatriba infinita con l’amministrazione comunale sul progetto di Collaborazione civica e sulla presenza, negli uffici comunali, di persone non autorizzate.

 Le risposte del sindaco Gino Monti e dell’assessore Vito Tartarelli, infatti, hanno prodotto una nuova offensiva da parte dello stesso Carusi e del segretario Mauro Di Bonaventura.” Arroganza e onnipotenza” si legge in una nota dei Democratici, ” fanno perdere agli amministratori la percezione delle regole e del rispetto delle regole. In qyalità di garanti della cosa pubblica dovrebbero dare esempio di correttezza e trasparenza. Il sindaco Monti e l’assessore Tartarelli, sono l’emblema di questa società dove lavorare non è più un diritto esercitato nel rispetto delle regole . Vorrei ricordare al Sindaco alcune regole fondamentali per l’avvio al lavoro di qualsivoglia cittadino specialmente alle dipendenze della Pubblica Amministrazione. Tutti i cittadini selezionati per il progetto di collaborazione civica, in quanto in possesso dei requisiti richiesti, hanno uguali diritti e devono avere uguali opportunità. Il committente (in questo caso datore di lavoro pubblico,ovvero il Comune), è tenuto a effettuare, prima dell’inizio della prestazione, la comunicazione preventiva all’INAIL o al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. I rapporti di lavoro da comunicare con il sistema della Comunicazione Obbligatoria, non sono solo quelli di lavoro subordinato, ma tendenzialmente tutti, anche quelli parasubordinati ed autonomi. In particolare occorre fare una serie di comunicazioni in base alla fattispecie di ogni singolo rapporto di lavoro, che la norma con chiarezza regolamenta. In sostanza,con qualsiasi nomenclatura il rapporto di lavoro si voglia qualificare,con voucher, a chiamata, come lavoratore autonomo, lavoro accessorio ecc.,nel caso specifico, il servizio del cittadino volenteroso che passando per caso ha visto in difficoltà l’assessore, trattasi di lavoro irregolare cosiddetto “in nero”. Nella nota, Carusi e Di Bonaventura ricordano le sanzioni previste per le mancate comunicazioni, puntando l’indice su di un particolare.”La prestazione lavorativa svolta dal cittadino in questione” si legge ancora, ” è stata remunerata (magari solo con dei benefit) ma è stata svolta senza minima tutela di sicurezza sul lavoro, alla stregua delle più infime aziende irregolari che caratterizzano oggi il nostro straziato mercato del lavoro. Giova puntualizzare,che a causa dei servizi prestati dal cittadino senza assunzione,è partita una denuncia dalla responsabile del settore sociale dell’ente che attesta che il lavoro del “dipendente non assunto”si sarebbe prolungato per oltre un mese. Questo grave episodio non è isolato in quanto,un ingegnere che avrebbe dovuto sostituire un dipendente in congedo per maternità,dietro le promesse di assunzione fatte dall’assessore Tartarelli, ha lavorato nel periodo estivo per circa un mese nell’ufficio tecnico,maneggiando documenti sensibili pur non essendo stato assunto. Mi auguro che chi di competenza indaghi, mettendo un freno alla gestione clientelare che questa amministrazione consuma ogni giorno dietro le mura del nostro comune”.