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Rifiuti in provincia: impianto di riciclaggio dell’indifferenziato al Mote e un biodigestore al Cirsu

Teramo. Un atto di indirizzo sul sistema di gestione dei rifiuti che sarà utilizzato dalla Regione per la redazione del nuovo Piano Regionale che suggellerà l’istituzione dell’Ambito unico.

 E’ stato votato questo pomeriggio dall’assise consiliare con l’astensione dell’indipendente Aurelio Tracanna e del Pd e il voto contrario dal neo consigliere di Rifondazione comunista,  Massimo Amante (subentrato a Ernino D’Agostino del Pd).L’atto arrivato in Consiglio – ed illustrato dall’assessore al Bilancio Davide Di Giacinto che ha sostituito l’assessore di riferimento, Francesco Marconi, assente per motivi personali – prevede una serie di aggiornamenti alla programmazione attualmente vigente:  una piattaforma di tipo A per il consorzio Mote (impianto di riciclaggio dell’indifferenziato finanziato dalla Regione per un milione e 790 mila euro);  un biodigestore per il Cirsu (finanziato dalla Regione per 2 milioni 140 mila euro);  3 centri del riuso a Giulianova, Roseto e Teramo (100 mila euro ciascuno);  11 nuovi centri di raccolta (A.Adriatica, Castiglione, Civitella, Giulianova, Martinsicuro, Pineto/Atri, Roseto, Sant’Omero, Silvi, Teramo, Tortoreto); un centro di trasferenza con unità mobile di trattamento per la Val Vibrata (consorzio Poliservice).Le scelte, si legge nella delibera,  sono state individuate al Tavolo tecnico appositamente istituito e composto dai rappresentanti dei tre Consorzi, dal presidente dell’Unione dei Comuni della Val Vibrata, dal Sindaco di Teramo quale presidente dell’AdaTe e, infine, da un rappresentante dell’ARTA.Sul provvedimento si sono astenuti il Pd e l’indipendente Aurelio Tracanna mentre ha votato contro Rifondazione Comunista.Per il Pd è intervenuto Renzo Di Sabatino esprimendo un  “complessivo giudizio negativo sull’atto di programmazione perché a dispetto dell’ambito unico crea dei doppioni” motivando l’astensione con “il senso di responsabilità, visto che questo territorio ha bisogno dei finanziamenti regionali per sbloccare la drammatica situazione nel quale versa il  sistema impiantistico”.  Aurelio Tracanna ha parlato di “un approccio che è l’antitesi della programmazione” mentre Massimo Amante ha affermato che “si, c’è bisogno di un Piano, ma i numeri e i dati sulle potenzialità di conferimento sono discordanti: quindi noi votiamo contro”.In apertura di seduta, il Consiglio ha convalidato l’ingresso del neo consigliere di Rifondazione, Massimo Amante che subentra a Ernino D’Agostino (Pd) le cui dimissioni erano state ratificate nella precedente seduta.  Eletto nel collegio di Mosciano Sant’Angelo,  Amante, ha 51 anni e si occupa di sicurezza sul lavoro.  Nel suo intervento ha difeso il ruolo delle Province anche se, ha detto:  “so che questa è una posizione impopolare” aggiungendo “noi crediamo che siano assolutamente necessarie per garantire la partecipazione democratica e la nostra opinione ora è confortata anche dall’autorevole parere della Corte dei Conti”.In tanti, dai banchi della maggioranza e dell’opposizione,  hanno voluto salutare D’Agostino – ex presidente della Provincia – sottolineandone “la qualità” del contributo personale, politico e amministrativo.

IL COMMENTO DEL CONSIGLIERE MASSIMO AMANTE (RIFONDAZIONE COMUNISTA)

Massimo Amante, neo-eletto Consigliere Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, è l’unico consigliere che ha votato contro le politiche provinciali sui rifiuti.

“La maggioranza di centro-destra” si legge in una nota “quasi alla fine del proprio mandato, ha presentato al Consiglio Provinciale una proposta fumosa e poco realista sulle effettive esigenze del territorio e sulle concrete possibili soluzioni. In breve, dei 17 impianti per il trattamento dei rifiuti ben 14 sono ancora da realizzare, 2 da completare e solo 1 già attivo. Da registrare l’assenza dell’assessore competente e l’astensione di 2 componenti della maggioranza -quali il consigliere Sindaco di Notaresco Di Bonaventura ed il consigliere Micheli-, unitamente al resto dei consiglieri di opposizione rappresentanti di PD, SEL, IDV e UDC, che con il loro voto hanno manifestato come le larghe intese sul sistema della gestione e smaltimento dei rifiuti sia una realtà consolidata in Provincia di Teramo, che ha rappresentato spesso sperpero di denaro pubblico e disastri ambientali. Per Rifondazione Comunista il piano dei rifiuti dovrebbe prevedere un serio programma di raccolta differenziata e di riciclo dei rifiuti, da effettuare con impianti di lavorazione che a tutt’oggi non sono presenti sul territorio, grazie alle inefficaci politiche delle attuali amministrazioni Provinciale e Regionale”.