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Roseto, Scelta Civica debutta in Consiglio e attacca: solo 4 giorni per studiare il bilancio

Roseto. “Il regolamento vigente relativo al deposito preventivo dei documenti relativi al bilancio prevede generalmente venti giorni di anticipo rispetto alla data di svolgimento del consiglio, per dare la possibilità a tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione di analizzarlo in maniera approfondita,  in tutte le sue voci ed i suoi importi. Stante i fatti di questi ultimi giorni però, i consiglieri, rappresentanti dei cittadini rosetani, avranno solo quattro giorni di tempo per analizzare il documento”. Questa è la denuncia che arriva dal coordinamento di Scelta Civica Roseto che lunedì si appresta a fare il suo debutto in consiglio comunale grazie alla recente costituzione del gruppo rappresentato dal consigliere Flaviano De Vincentiis.

 “Scelta Civica Roseto inizierà il suo cammino all’interno delle istituzioni con il primo consiglio comunale di lunedì, impegnandosi a portare il proprio spirito civico e innovativo all’interno del maggior organo di amministrazione locale – scrive il coordinamento di Scelta Civica Roseto guidato da Mario Nugnes – la nuova compagine politica rappresentata dal consigliere De Vincentiis si trova già di fronte, però, ad un colpo di mano apparentemente inspiegabile  della maggioranza in carica, che intende cambiare in corso d’opera le “regole del gioco”, dimostrandosi ancora una volta avvezza ad operazioni sicuramente opinabili. Chiediamo quindi all’intera giunta comunale di relazionare sull’argomento,  spiegando e motivando ancora una volta un modus operandi che lascia spazio a molte domande. Cosa bolle in pentola? Da una prima lettura e dalle ultime dichiarazioni prendiamo poi atto – conclude il coordinamento – che nella predisposizione del bilancio di previsione il sindaco Pavone non ha tenuto conto delle nuove agevolazioni introdotte riguardo all’Imu, così come ha  ricordato anche il deputato di Scelta Civica Giulio Sottanelli con una recente lettera ai sindaci per invitarli ad adeguare la normativa Imu, ad esempio nell’equiparazione alle abitazioni principali degli immobili dati in comodato d’uso gratuito ai parenti di primo grado. Il rammarico è grande perché ancora una volta il governo cittadino non coglie l’opportunità di sostenere concretamente la popolazione,  dimostrandosi incline solo ad annunci e proclami, ma perdendo di vista le reali difficoltà ed esigenze dei cittadini”.