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Teramo, scontro in consiglio sull’approvazione del bilancio

Teramo. Un minuto di silenzio per la Sardegna, un paio di scarpette poggiate a terra a ricordare il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne ormai alle porte e poi lo scontro sull’approvazione del bilancio di previsione e sul numero degli assessori e assunzioni.

E’ stato approvato questa mattina in Consiglio Comunale con 22 voti a favore, 11 contrari e nessun astenuto il bilancio di previsione del Comune di Teramo. In pratica, la minoranza ha fatto quadrato ribadendo il no già preannunciato e lasciando alla maggioranza il compito di approvare un bilancio “anomalo – come lo ha definito il vicesindaco e assessore alle Finanze Alfonso Di Sabatino Martina – Perché non abbiamo ancora certezze sulla seconda rata dell’IMU e dobbiamo restituire invece all’Erario tre milioni e mezzo di euro proprio per quanto concerne l’IMU. Secondo una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, abbiamo somme maggiori. E’ arrivato il momento di scegliere quali servizi erogare e redigere un bilancio di conseguenza, la finanza locale impone ormai un approccio più tecnico”. Capitolo (tanto discusso) dei fondi per la cultura: “Qualcuno ha male interpretato – prosegue il vicesindaco – Molto è stato fatto in questa città per la cultura, abbiamo speso fior di migliaia di euro, perché ci sono una serie di manifestazioni oggetto di finanziamento col cartellone unico degli eventi in concomitanza con la Fondazione”. E ancora: “Abbiamo dovuto utilizzare 850 mila euro di Bucalossi per coprire le spese correnti, non potendo quindi investire sulla manutenzione degli asfalti o per altro sviluppo. C’è un solo modo per liberare le risorse: ridurre le spese”. Ma ci sono anche aspetti positivi: «Abbiamo rispettato il Patto di Stabilità, abbiamo pagato i fornitori al 31/12/2012 e questo nonostante i tagli imposti in questi anni per sette milioni e mezzo di euro». La minoranza punta il dito contro assunzioni (14 amministrativi), numero di assessori (da ridurre) e la chiusura di tre scuole (Miano, Villa Pompetti e Villa Tofo) a cui ha risposto con veemenza il sindaco Maurizio Brucchi: “Il centrosinistra non ha argomenti. Capisco che siete impegnati con le vostre questioni politiche… (manca ancora un candidato sindaco; ndg). Non abbiamo chiuso le scuole, ma abbiamo dovuto razionalizzare. Abbiamo assunto 14 persone a fronte di 90 che sono andate in pensione e ho scelto la nomina di un direttore generale, invece che di un capo di gabinetto, per risparmiare». E poi l’annuncio: «A maggio riconsegneremo alla città il Castello della Monica”.