Pineto. Interventi “seri e immediati” da parte delle istituzioni per la messa in sicurezza del Vomano. È questa la richiesta del coordinamento di Pineto di Scelta Civica e l’associazione locale “Provomano”, che definiscono “esausti” i cittadini di Scerne di Pineto, sempre in pericolo ogni volta che, in occasione di eventi meteorici di media entità o comunque intensi, ma di breve durata, la zona si ritrova regolarmente invasa da acqua, fango e detriti.
“Da tempo – si legge in una nota – la Regione, la Provincia, il Comune e tutti gli enti interessati avrebbero dovuto provvedere a realizzare nuove opere per il convogliamento, la regimentazione delle acque e la messa in sicurezza di tutta la zona. Purtroppo poco o nulla si è visto. Ma ciò che in questo momento desta maggiori preoccupazioni sono le condizioni di estrema gravità del fiume e della foce”.
La reazione delle associazioni arriva proprio all’indomani dei lavori eseguiti per il consolidamento degli argini del fiume Vomano che avrebbero dovuto garantire la messa in sicurezza di tutta l’area, “ma che in realtà – prosegue la nota che raccoglie anche la preoccupazione dell’associazione locale Provomano – hanno ceduto all’enorme quantità d’acqua versatasi nel fiume anche in seguito al rilascio dalle dighe costruite a monte. A tutela di tutta la città e alla luce degli ultimi avvenimenti, noi di Scelta Civica, considerate le gravi e ben note criticità, chiediamo a tutta la Politica che non si continui a usare questo territorio solo come bacino per la raccolta di consensi elettorali per poi svanire il giorno successivo alle elezioni ma di adoperarsi affinché diventi prioritaria la messa in sicurezza del fiume e dell’intero territorio e dei cittadini di Scerne. C’è stato un eccessivo ritardo con cui gli stessi lavori sono iniziati e ciò comporterà la minaccia incombente dell’esondazione del Vomano nei territori di Scerne. Ciò, a nostro giudizio, comporterà conseguenti danni ingenti per tutto il territorio e i suoi abitanti. Questo, purtroppo, è il risultato del mancato ascolto, sia dei responsabili politici sia dei vari enti interessati ai nostri incessanti appelli ripetuti sin dal 1998 e da decenni d’incuria e di assenza di ordinaria e straordinaria manutenzione che ha modificato drasticamente la linea del fiume impedendo, oggi come allora, il naturale deflusso dell’acqua. La popolazione è stanca di subire continui e ingenti danni materiali e psicologici. È ora che tutta la politica, a tutti i livelli, si interroghi e dia delle risposte per garantire una necessaria sistemazione idraulica”.