Controguerra. La battaglia prosegue e dalla questione, ancora in itinere relativamente alle autorizzazioni per la centrale a biomasse di Colonnella (il contenzioso è all’esame del Tar), ora a focalizzare le attenzioni è l’avvio, pare imminente, delle centrali ad olio di Controguerra.
Il comitato Aria Nostra prende posizione sulla vicenda e adombra rischi per la salute anche in relazione a questo tipo di insediamento per la produzione di energia da biomasse. “Che nessuno creda alla favoletta delle centrali a biomassa che non inquinano perché di ultima generazione”, si legge in una nota. “Le centrali a biomassa – e, ancora di più e in generale, qualsiasi centrale a combustione – non inquinano solo nel paese in cui gli asini volano. Chi crede alla favola delle emissioni di aria pulita, è sicuramente capace di credere anche a quella degli asini volanti.Nello specifico, riguardo alle centrali di Controguerra, occorre ringraziare l’ex sindaco (Mauro Scarpantonio, ora assessore, ndr) per aver detto una cosa e averne fatta subito un’altra. Nel 2012, trionfante, dichiarava a mezzo stampa: “(…) Il nostro iter istruttorio delle richieste non può non tener conto di quello della centrale di Colonnella. Faccio mia tutta la preoccupazione delle famiglie”.In effetti, deve essersi preoccupato davvero se, dopo aver più volte rassicurato tutti, riguardo all’apertura di una sola centrale da 990 Kilowatt “… non si poteva fare diversamente, anzi, con l’autorizzazione di una sola, impedisco che se ne aprano 4”, ha recentemente dichiarato a mezzo stampa che le centrali sono pronte a funzionare e sono ben tre impianti da 900 Kilowatt.A conti fatti, pensiamo che l’ex Sindaco ci abbia detto la verità solo per 33 %. E’ una pessima percentuale per una persona chiamata ad occuparsi di ambiente, in un territorio come quello di Controguerra, dove una volta si poteva anche respirare aria buona. Magari fosse di aiuto l’altra favoletta del biofiltro miracoloso!Ma non finisce qui. Il nostro ex Sindaco dice che “quanto ai dubbi sulla filiera corta, il requisito può dirsi rispettato in quanto la materia prima arriva da Fermo. Ed è nel fermano che la ditta si è convenzionata con alcuni agricoltori per la produzione di girasoli”.Peccato che, per alimentare una centrale da 2700 kWh (3 motori da 900 ciascuno) con olio di girasole, occorrano circa 4000 ettari di terreno intensamente coltivato. Non è legittimo il dubbio che la centrale voglia bruciare altro?”.