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Roseto, si dimette il vicesindaco Montese

Roseto. Si dimette Alfonso Montese. Compie un passo indietro il vicesindaco del Comune di Roseto (delegato a bilancio, finanze e programmazione economica). Con una lettera inviata oggi al sindaco Enio Pavone, Montese ha ufficializzato la sua decisione.

Nella stessa comunicazione, l’oramai ex vicesindaco, eletto nelle liste di Obiettivo Comune, riassume le ragioni alla base della sua decisione, che era stata già anticipata verbalmente al sindaco.”La fattiva e fruttuosa collaborazione intrattenuta con il Sindaco e con tutti i componenti della giunta”, scrive Montese, “ha consentito un percorso punteggiato da alcuni risultati soddisfacenti, ma ha rivelato nel tempo un progressivo deterioramento, sicché mi vedo costretto a rinunciare al ruolo esercitato. Ringrazio i colleghi assessori  ed i consiglieri che hanno condiviso con me la passione e l’impegno nell’espletamento del ruolo politico-amministrativo.Ringrazio inoltre, tutti i dipendenti comunali il cui impegno è una vera risorsa per la nostra comunità; da ognuno di loro ho imparato qualcosa. Un caloroso ringraziamento va al Segretario Generale e a tutti i Dirigenti dell’Ente ed in particolare al Dirigente di Ragioneria e vice Segretario Generale D.ssa Rosaria Ciancaione, con la quale ho lavorato proficuamente la cui competenza e disponibilità sono state preziose.Ai Cittadini tutti desidero rivolgere un affettuoso saluto e un sentito grazie”.

Sin quì la posizione di Montese. E’ altrettanto vero che le frizioni tra Montese (e il gruppo che rappresenta) e il resto della maggioranza hanno caratterizzato la storia della giunta comunale e nell’ultimo scorcio i mal di pancia sono non sono stati certo nascosti. 

A questo punto si andrà verso un rimpasto della giunta. La maggioranza non è in pericolo in quanto, pur prendendo in considerazione l’opposizione di Obiettivo Comune con il suo consigliere Pasquale Di Felice, ha tutti i numeri per governare senza difficoltà.

 

Le considerazioni del Pd

 

“Queste dimissioni sono una “scelta” politica ed una presa di posizione netta o l’ennesimo tentativo di alzare il prezzo per la sua permanenza in maggioranza? Se ratificate quali sono le reali ragioni che hanno portato a questa decisione? Interrogativi a cui questa città pretende risposte chiare, stufa di assistere ad una querelle che va avanti da troppo tempo. I problemi politici vanno risolti nelle stanze della politica e non vanno assolutamente caricati sulle spalle dei cittadini.Di una cosa siamo certi: le dimissioni o presunte tali del vice sindaco Montese mettono in luce in modo inequivocabile le tensioni interne che la maggioranza di centro destra rosetana non riesce più a controllare e che si sono acuite e “deteriorate” in questi mesi, a detta di Montese, dalla incapacità della stessa maggioranza di affrontare e risolvere i tanti problemi della città.Dopo che Montese si è congedato attraverso saluti e ringraziamenti a dipendenti comunali, dirigenti e cittadini, attendiamo di conoscere se conserverà la tanto ambita politrona. Certo è che, con questa pubblica uscita ancorchè inusuale, dimostra che chi è stato determinante per la vittoria di Pavone ha riconosciuto nei fatti la sconfitta nei confronti della città del sindaco e della sua maggioranza. Chissà quando ne prenderà atto l’intera maggioranza?

Queste dimissioni sono una “scelta” politica ed una presa di posizione netta o l’ennesimo tentativo di alzare il prezzo per la sua permanenza in maggioranza? Se ratificate quali sono le reali ragioni che hanno portato a questa decisione? Interrogativi a cui questa città pretende risposte chiare, stufa di assistere ad una querelle che va avanti da troppo tempo. I problemi politici vanno risolti nelle stanze della politica e non vanno assolutamente caricati sulle spalle dei cittadini.Di una cosa siamo certi: le dimissioni o presunte tali del vice sindaco Montese mettono in luce in modo inequivocabile le tensioni interne che la maggioranza di centro destra rosetana non riesce più a controllare e che si sono acuite e “deteriorate” in questi mesi, a detta di Montese, dalla incapacità della stessa maggioranza di affrontare e risolvere i tanti problemi della città.Dopo che Montese si è congedato attraverso saluti e ringraziamenti a dipendenti comunali, dirigenti e cittadini, attendiamo di conoscere se conserverà la tanto ambita politrona. Certo è che, con questa pubblica uscita ancorchè inusuale, dimostra che chi è stato determinante per la vittoria di Pavone ha riconosciuto nei fatti la sconfitta nei confronti della città del sindaco e della sua maggioranza. Chissà quando ne prenderà atto l’intera maggioranza?

 

Pio Rapagnà (Città per Vivere)

 

“Apprendo ora delle tue dimissioni. Sono centro che ciò che ti ha portato a tanto è cosa seria e ben riflettuta. Hai scelto di pagare un prezzo “salato” sia sul piano politico che amministrativo e personale, che certamente hai valutato con ponderazione ed equilibrio.Adesso, la Lista Civica che ti ha eletto si ritrova senza la sua massima rappresentanza all’interno del Consiglio Comunale, e questa conseguenza certamente è stata da te presa in considerazione.Il mio pensiero, a te noto, è che le tue dimissioni comportano anche quelle del Sindaco e della Giunta, poichè il Sindaco Pavone e la sua coalizione non avrebbe vinto al ballottaggio senza l’apparentamento con Obiettivo Comune ed il suo programma “condiviso” anche dal Sindaco medesimo all’atto della firma dell’apparentamento, anche se è più “ufficiale” il contrario.Sul piano politico il Sindaco Pavone non ha più la maggioranza per amministrare, che, in questo caso specifico di apparentamento, non è una questione numerica ma “politica” e di rispetto delle regole democratiche, che certamente il Sindaco, conoscendole già da prima, adesso rispetterà, riunendo la Giunta ed annunciando le rispettive dimissioni.E’ chiaro che il caso di Pineto è diverso. Ma Roseto, senza le tantissime “Liste Civetta” presentate dal centrosinistra e dal centrodestra, avrebbe avuto un’altra Amministrazione “civica” e tu non ti saresti ritrovato oggi a fare una scelta “dolorosissima” ma necessaria, con l’auspicio che al più presto si possa rimettere le cose al loro posto e riconoscere a ciascuno il suo”.