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Nereto, Romeo Menti: tutte le perplessità sull’avvio della riqualificazione

Nereto. Le ruspe stanno per iniziare il proprio lavoro, ma la discussione sulla riqualificazione dell’ex campo sportivo Menti, a Nereto, prosegue.

Con il suo carico di polemiche politiche e prese di posizione. Sulla vicenda interviene il gruppo consiliare del Pd, che sul percorso avviato dall’amministrazone comunale ha combattuto una lunga battaglia. I Democratici, all’opposizione della giunta guidata da Stefano Minora, ricordano anche la questione relativa alla petizione, corredata da 1923 firme, con la quale era stato chiesto all’ente di rivedere la scheda urbanistica.

 

La nota del Pd. “I lavori del primo lotto iniziano sotto i peggiori auspici”, si legge nel documento, “infatti, è noto che la firma del contratto è avvenuta non per mano del segretario generale del Comune ma solo attraverso un notaio. E questo perchè il funzionario comunale, con una nota dello scorso 31 luglio, ha invitato l’amministrazione comunale a non procedere alla stipula del contratto viste le numerose illegittimità riscontrate nella procedura di gara e vista la necessità, sempre secondo il suo parere, di procedere all’annullamento d’ufficio dell’aggiudicazione. Di parere diverso è stato il Responsabile dell’Ufficio Tecnico che ha ribadito la regolarità degli atti e delle procedure. Ebbene, con posizioni così contrastanti, con il pericolo di vedere annullata l’intera procedura e dover risarcire i danni e con una richiesta di parere all’Autorità di Vigilanza dei Lavori Pubblici (massima autorità in campo di procedure sui lavori pubblici) che noi abbiamo avanzato, l’Amministrazione Comunale ha più volte mancato di esercitare il proprio dovere di intervenire in quanto avrebbe potuto (anzi dovuto) fare una delibera di indirizzo chiedendo al RUP di sospendere le procedure di gara fino, ad esempio, alla pronuncia dell’Autorità di Vigilanza. Anzi, è stato proprio il Responsabile dell’Ufficio Tecnico a chiedere alla Giunta Comunale di adottare una deliberazione di indirizzo che definisse il comportamento che lui avrebbe dovuto avere. In sintesi, l’Amministrazione Comunale aveva tutte le informazioni necessarie o per annullare il bando e la relativa procedura di aggiudicazione in quanto a ciò era stata chiaramente sollecitata dal Segretario Generale (a quella data il contratto non era ancora stato sottoscritto) o per adottare una delibera di indirizzo di sospensione delle procedure cercando di evitare il protrarsi di una situazione di contrapposizione molto pericolosa. Ed invece l’Amministrazione ha scelto di lavarsene le mani sostenendo, in maniera pilatesca, che gli organi politici hanno funzioni di programmazione, di indirizzo e di controllo e non gestionali: appunto, le funzioni di indirizzo e, soprattutto, di controllo che loro non hanno esercitato. Infatti, con una pervicacia ed una sordità che ha contraddistinto l’operato dell’Amministrazione Comunale fin dai primi passi di questa lunga vicenda, hanno lasciato che tutto fosse avvolto da un silenzio complice e da una immobilità o incapacità di decidere per il bene del paese. Hanno avuto il tempo necessario per correggere o almeno rendere più credibile la scelta operata; c’era però bisogno di una forte e decisa volontà politica. Una volontà che è completamente mancata perché al di là di qualche inutile lettera o articolo di giornale, l’Amministrazione Comunale è venuta meno al ruolo di decisore che le spetterebbe in situazioni simili. Con ciò esponendo il Comune di Nereto a possibili contenziosi che, se lo vedessero perdente, sarebbero molto onerosi perché avvenuti dopo la stipula del contratto; e, come per beffa, in tal caso potrebbero non aversi più le opere oltre che la perdita del campo sportivo.Il nostro Gruppo Consiliare, proprio per evitare in extremis il pericolo di contenzioso, ha depositato al protocollo del Comune un’interrogazione rivolta al Sindaco chiedendo le motivazioni delle scelte operate e quali azioni intende mettere in campo l’Amministrazione Comunale per evitare la possibilità di instaurare un contenzioso, con possibilità di risarcimento di danni, che potrebbe avere pesanti ripercussioni sia sul bilancio dell’Ente che, soprattutto, sul futuro del campo sportivo”.

La posizione di Rifondazione Comunista. Siamo contrari al progetto di riqualificazione campo sportivo comunale “Romeo Menti” così come deciso dall’Amministrazione Comunale.
Analizzando la scarsa considerazione che l’Amministrazione comunale ha riservato ai numerosi cittadini contrari a questo progetto diventa doverosa una decisa critica alla gestione democratica che intercorre tra cittadini ed istituzioni.
A nulla sono valse le raccolte di firme promosse dai cittadini, né la nascita spontanea del comitato cittadino “Giù le mani dal Romeo Menti”, né le continue richieste di indire un referendum popolare, né le continue manifestazioni di dissenso.
Continuiamo ad assistere alla chiusura totale da parte dell’amministrazione comunale, che non ha voluto dare ascolto alle numerose proposte alternative al progetto così come deciso dall’amministrazione.
Prendiamo atto del metodo antidemocratico e torniamo a ribadire la nostra contrarietà al progetto di riqualificazione così come stabilito dall’Amministrazione.
Merita di essere ricordato che, in primo luogo, questa prima fase (1° lotto) produrrà un indebitamento con la Banca Tercas per i prossimi venti anni e che ciò avrà sicure ripercussioni sui futuri bilanci dell’Ente, e quindi sui cittadini Neretesi. Questo è ancora più inaccettabile se si considera il contesto di profonda crisi economica e di continui tagli agli Enti Locali che saranno, per forza di cose, costretti ad effettuare tagli alla spesa o aumentare le tasse per il mantenimento dei servizi essenziali. In secondo luogo, prendiamo atto del fatto che mentre da una parte il Vice Sindaco e Assessore ai Lavori Pubblici Laurenzi ci tiene a “sottolineare che non è possibile parlare di cementificazione“ dall’altra dichiara che il progetto “prevede un polo ricreativo, culturale e sociale” e che solo “metà campo ad oggi non oggetto di intervento rimarrà da subito a disposizione delle associazioni sportive per consentire loro gli allenamenti”.E’ facile prevedere che, degli 8000 metri quadrati totali previsti da riqualificare, in questo 1° lotto ne verranno riqualificati 4000 e che, se si esclude un piccolo “giardino pubblico attrezzato” ,buona parte verrà cementificata.
Sia chiaro che siamo favorevoli ad una riqualificazione che non modifichi la destinazione d’uso al simbolo della storia del calcio Neretese, che venga limitata la cementificazione del centro urbano, che non si ricorra ad un pesante indebitamente pluriennale dell’Ente e soprattutto che venga garantita la presenza sul territorio comunale di due campi sportivi di cui le varie associazioni sportive avvertono il bisogno.
Altre sono le urgenti esigenze avvertite dai cittadini Neretesi: maggiore sicurezza; creazione di percorsi ciclo-pedonali; modifiche alla rete viaria; manutenzione di parchi pubblici attrezzati e,  perché no, anche di un posto dove poter giocare liberamente e gratuitamente in questa città…bambini compresi.
Concludiamo citando un celebre citazione che vuole essere un nostro grido d’allarme e che, a qualcuno, sarà tanto cara: “l’Italia (al di fuori naturalmente dei tradizionali comunisti) è nel suo insieme ormai un paese spoliticizzato, un corpo morto i cui riflessi non sono che meccanici. L’Italia cioè non sta vivendo altro che un processo di adattamento alla propria degradazione. […] Tutti si sono adattati o attraverso il non voler accorgersi di niente o attraverso la più inerte sdrammatizzazione”.