Giulianova. Francesco Mastromauro, Orazio Di Marcello e Mario Di Pietro, rispettivamente sindaci di Giulianova, Mosciano Sant’Angelo e Bellante, insorgono per il declassamento del Centro di Salute Mentale di Giulianova, proposto nell’atto aziendale 2013 ed attualmente in attesa di approvazione da parte della Regione.
Il servizio, per quanto formalizzato negli atti, è stato attivato in realtà da poco più di un anno ed ha aperto circa 650 cartelle. “Insomma – dichiarano i tre sindaci – si sta offrendo ad almeno 650 pazienti psichiatrici, e quindi a 650 famiglie, progetti continuativi di cura sul territorio, in raccordo con la rete dei servizi non sanitari, volti ad evitare sterili sequenze di ricoveri destinate a ripetersi all’infinito se intervallate da totali vuoti assistenziali. Eppure la ASL di Teramo sembra non essersi accorta di quanto una équipe minima, con risorse ridotte al lumicino, sia riuscita a fare tanto in così breve tempo. Anzi, illogicamente si declassa il servizio proprio ora che funziona, rimettendolo nella stessa posizione che lo ha condotto a scomparire nel nulla in passato, per mancanza di forze, come se l’esperienza già fatta non dicesse niente. Per di più – affermano Mastromauro, Di Marcello e Di Pietro – mostrando apparentemente l’intenzione di potenziare l’assistenza psichiatrica territoriale con la promozione degli analoghi servizi di Teramo, Atri e Sant’Egidio, la politica aziendale sembra avvitarsi su se stessa lungo la Teramo-mare, come se i bisogni assistenziali cambiassero assieme alle quantità di iodio”.
I tre sindaci non nascondono dunque il loro sconcerto. “Si, siamo sconcertati. Ma soprattutto – dicono all’unisono – siamo preoccupati per gli utenti, che in questo modo sono stati beffati proprio quando iniziavano a credere in un servizio efficiente”.