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Tariffe acqua, AssiTe contraria agli aumenti dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas

Teramo. No agli aumenti tariffari del costo dell’acqua. È quanto deciso all’unanimità dall’assemblea dei sindaci teramani, che si è rifiutata di  ratificare quanto determinato dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas.

L’applicazione del nuovo metodo tariffario, così come previsto dal Decreto Salva Italia, spetta infatti all’Authority, che la calcola sulla base di una serie di dati forniti dai gestori locali incrociati con indicatori di tipo generale.

Per la provincia teramana, questo calcolo potrebbe determinare un aumento per i consumatori fino al 13,4 per cento.

L’assemblea dell’ASSITeramo – Comuni aderenti al nuovo Ente Regionale servizio idrico integrato – si è riunita questa mattina riunita in Provincia in un incontro durante il quale è emersa la contrarietà sia ad aumenti di questa consistenza sia al metodo utilizzato.

Stando, infatti, ai sindaci teramani, l’acqua, gestita praticamente in regime di monopolio da società pubbliche, viene equiparata all’energia e al gas, settori ampiamente privatizzati che agiscono con logiche di mercato.

“Inoltre – si legge in una nota – la determinazione del calcolo tariffario è stato fatto sulla base dei dati inviati dalla Ruzzo Reti e convalidati dalla struttura commissariale dell’Ato, la quale, però ha anche  sollevato una serie di riserve “sull’attendibilità e correttezza di alcuni dati del bilancio 2011 della Ruzzo Reti spa” e in particolare su alcune voci che, secondo l’Ato, non potevano gravare sulla tariffa  fino ad oggi applicata e quindi non si sarebbero dovuti calcolare per la revisione tariffaria: quali, ad esempio, i costi di una parte del personale o i costi per rimborso mutui ai Comuni e a Ente D’Ambito mai corrisposti.

I sindaci, quindi, hanno sottolineato la loro totale “estraneità al processo che si è messo in atto” e hanno fatto rilevare che “di fronte ad una serie di passaggi che, di fatto, li espropria sia dell’azione di controllo sia di quella di programmazione,  non possono essere chiamati a prendere atto o ratificare decisioni che graveranno pesantemente sui cittadini, imprese e famiglie, in un momento nel quale la Ruzzo Reti è sprovvista sia di un CDA che di un Piano industriale che preveda come risanare e come rilanciare l’operato della società pubblica dell’acqua. Nuovo Consiglio di amministrazione e Piano industriale sono i passaggi e gli strumenti attraverso i quali dobbiamo esplicitare il nostro ruolo assumendoci le nostre responsabilità”.