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Tortoreto, lottizzazione delle suore:accordi di programma e il commissario ad acta

“Qualche mese fa, l’amministrazione comunale a maggioranza (con il voto favorevole di Rolando Papiri), ha approvato in consiglio, la determinazione di un’area di territorio (compreso tra via Aldo Moro e via Leonardo da Vinci e, dal Lungomare Sirena fino all’autostrada), individuandola quale ambito urbanistico all’interno del quale prevedere spazi per possibili accordi di programma tra pubblico e privato, dove quest’ultimo in cambio di interventi di pubblica utilità, avrebbe facoltà di presentare all’ente, finanche un progetto che non rispetti i parametri volumetrici imposti dal Piano regolatore.

Questa porzione di territorio tra l’altro, comprende la proprietà terriera delle Suore Oblate di Tortoreto da lottizzare. Questa lottizzazione, ha motivo di esistere anche grazie all’intervento sulle cavate che l’amministrazione Monti ha realizzato. In passato la regione Abruzzo espresse un parere negativo in merito, dovuto principalmente al fatto che quel lotto, era privo di una valvola di sfogo idrico che permettesse alle acque meteoriche, di defluire il loro corso a mare. A seguito di uno studio tecnico dell’Ing. Galli di Padova, chiamato ad individuare le criticità idrogeologiche presenti nel nostro paese, si individuarono delle priorità d’intervento per mettere in sicurezza la cittadinanza. La prima criticità fu individuata in Fosso Vascello, problematica in seguito appesantita per scelta di questi amministratori, dato il convoglio su di essa, di un’ ulteriore condotta, quella della lottizzazione Gasparroni. Sembrò subito strano che l’amministrazione comunale decidesse di intervenire sulla quinta priorità individuata dallo studio tecnico, cioè mettere in sicurezza una fetta di territorio che mai fino a quel momento, aveva dato problemi. Si intervenne con una somma di 3 milioni di euro di soldi pubblici, su Fosso Bocciodromo e via Corsica, oggi anch’essi divenuti punti critici e problematici con cavate e sbocchi a zig zag realizzati sotto il livello del mare. Dal 2011, venimmo a conoscenza di una documentazione che comprovava una sorta di mediazione intercorsa tra le Suore Oblate e l’Ente, dalla quale si desumeva la volontà dei nostri amministratori di risolvere la problematica della lottizzazione. Sta di fatto che l’intervento della valvola di sfogo su quei terreni, da eseguirsi semmai a carico dell’impresa costruttrice, in realtà è stato realizzato con i soldi pubblici. Oggi quel vincolo della Regione è reso inconsistente dal fatto che, una condotta idrica è ivi esistente, e ciò rende oramai giustificabile la richiesta di costruire. Mi sento pertanto in dovere di replicare e allo stesso tempo smentire le dichiarazioni del Sindaco e di Papiri, rese in consiglio comunale, sull’impossibilità di ingerenza da parte del Comune dopo l’intervenuta nomina del Commissario ad acta per lo sblocco della lottizzazione, richiesta dai committenti, proprio a causa della colpevole inerzia della nostra amministrazione. L’ente aveva facoltà di opporsi sia nell’immediatezza impugnando il progetto, sia successivamente in seguito alla relazione dell’ingegnere. Queste mezze verità o le omissioni, la dicono lunga sul reale valore politico amministrativo dei nostri politici, che della vicenda oggi se ne vogliono lavare le mani scaricando colpe e responsabilità altrove. Questo fatto come altri, lo abbiamo segnalato all’attenzione di chi è deputato al controllo e alla vigilanza. Siamo convinti che un’amministrazione oculata e attenta avrebbe al contrario, permesso di risparmiare parecchi soldi senza speculazioni, in modo da intervenire dove realmente necessitano interventi utili, esempio la scuola o Fosso Vascello. Siamo stanchi di sopportare una politica a servizio di caste e lobby che si alimentano con il consenso di chi amministra”.  (Nico Carusi capogruppo Pd)