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Roseto, approvata variante al Prg

Roseto. Approvata a maggioranza, nella seduta del Consiglio comunale di ieri sera, la variante alle Norme Tecniche di Attuazione (N.T.A.) allegate al vigente Piano regolatore generale. Modificati, in particolare, tre articoli delle NTA relativi a: “distanze ed altezze” (art. 5); “Zone B2: ristrutturazione e completamento” (art. 22) e “Zona D: insediamenti produttivi” (art. 24), per adeguare le norme all’ormai consolidata giurisprudenza in materia di distanze tra fabbricati, in base ai dettami del D.M. 1444 del ’68.

“Un adeguamento necessario – spiega il sindaco Enio Pavone -, in quanto le modifiche e integrazioni proposte con la variante riconducono l’intero corpo normativo del Prg comunale ad essere finalmente compatibile con la normativa nazionale in materia di distanze tra fabbricati. Andiamo così a fissare un quadro di regole certe per tutti e a mettere fine a ciò che è accaduto nel passato, quando sono state autorizzate costruzioni in deroga rispetto alla disciplina delle altezze e delle distanze tra gli edifici, scatenando molti contenziosi tra cittadini e sentenze che hanno dato puntualmente ragione ai ricorrenti”. In particolare, il Codice civile prevede il rispetto di una distanza di 10 metri tra pareti prospicienti di nuove costruzioni.

“Il principio è che non si potrà più costruire in deroga alle norme – prosegue il primo cittadino -.  L’approvazione di questa variante urbanistica è solo la conclusione di un iter: il prossimo passo sarà attivare i piani di recupero per mettere tutti  i cittadini, in particolare i residenti di Roseto centro, nelle stesse condizioni. Vogliamo fare della programmazione urbanistica il volano di sviluppo di questa città, tenendo conto della sua preminente vocazione turistica. Per questo, organizzeremo a breve un incontro pubblico con tecnici e docenti universitari per illustrare le grandi linee di indirizzo su cui riteniamo debba svilupparsi Roseto; incluse le linee del Piano di assetto naturalistico; il completamento della pista ciclabile con il raccordo ai Comuni limitrofi e  il decollo dei programmi complessi, quali strumenti strategici di riqualificazione urbana, per la definizione di interventi pubblici e privati tra loro coordinati, fondamentali in un momento in cui la capacità d’indebitamento dell’Ente è drasticamente ridimensionata”.