Atri, il Pdl comunale ‘chiede la testa’ dell’assessore Di Giacinto LA REPLICA

atri_conscomAtri. Via l’assessore Davide Di Giacinto dai banchi della giunta provinciale. La richiesta arriva da Atri, e non da qualche ufficio di via Milli, e a chiederlo con forza non è un esponente dell’opposizione, ma un “collega” di partito.

Sono parole al vetriolo quelle lanciate dal capogruppo del Pdl atriano, Francesco Filiani, nei confronti di colui che, nella città ducale, ricopre il ruolo di consigliere comunale, tra i banchi della maggioranza. Un rapporto, quello di Di Giacinto con la ‘sua’ giunta, che in realtà ha cominciato a scricchiolare già da tempo. Nell’aria risuona ancora l’eco del suo dissenso, ad esempio, nei confronti della gestione ‘Astolfiana’ dell’affaire San Liberatore. Ma non solo. Di Giacinto, insieme alla collega Angela De Lauretis, si è sempre imposto come voce critica, non certo accondiscendente solo perchè accumunati da un simbolo di partito.

Tant’è, questo rapporto pare che oggi sia giunto alla sua naturale conclusione. Una combinazione che si lega, casualmente, al prossimo appuntamento elettorale. A maggio, infatti, gli atriani saranno chiamati a scegliere nuovamente il loro sindaco. E non è una novità il consolidamento e la strutturazione di una nuova compagine, pronta a ‘sfidare’ il ricandidato Astolfi. Stiamo parlando del gruppo Atri Nuova, che vede tra i suoi ‘fondatori’ proprio la De Lauretis. Ed è anche a lei che si rivolge il capogruppo del Pdl ducale, Filiani. L’argomento di partenza è, manco a dirlo, il Piano Regolatore, approvato nell’agosto scorso ed ufficializzato giovedì dopo una lunga analisi delle osservazioni presentate.

“Un risultato incredibile” commenta Filiani “che acquista un valore maggiore alla luce del comportamento dell’opposizione che ha di nuovo clamorosamente perso l’occasione per dare un senso al quinquennio che sta per concludersi. Anziché percorrere la via della discussione e della critica ha preferito imboccare la facile ma sterile via dell’ostruzionismo, con il solo risultato di aver prolungato a dismisura la sessione di lavoro del Consiglio e null’altro”.

Ma le notizie non finiscono qui, aggiunge. E parla di “altri due avvenimenti che rallegrano queste giornate di vigilia Pasquale. La prima è che il gruppo consiliare di Atri Nuova, da tempo all’opposizione ma che ancora sedeva tra i banchi della maggioranza, ha finalmente trovato collocazione tra i desolanti banchi dell’opposizione. La seconda è che finisce l’ambiguità del consigliere comunale Di Giacinto che, con la sua assenza, perdurante, grave ed ostentata, si è definitivamente posto fuori dalla maggioranza e contro la giunta Astolfi”.

Da qui la richiesta che Filiani lancia ai dirigenti provinciali del partito. “Rappresentando solamente se stesso, crediamo non sia più opportuno che continui a sedere in Giunta Provinciale, dove peraltro non ha certo brillato per l’impegno a favore del nostro territorio. Auspichiamo, quindi, che il Pdl provinciale prenda le decisioni conseguenti”.

La sfida è lanciata. E il verdetto, forse, si avrà solo a fine maggio.

 

LA REPLICA DELL’ASSESSORE DAVIDE DI GIACINTO

È con stupore, sgomento e dispiacere che leggo, attonito, le dichiarazioni deflagranti ed isolate del Capogruppo del PDL al Comune di Atri, Francesco Filiani. Il mio sentimento è legato al fatto che il Capogruppo Filiani era già stato informato della mia impossibilità oggettiva a poter partecipare al Consiglio Comunale. In particolare, nella nota da me inviatagli (che con cura conservo e recapiterò al partito provinciale), avendo contezza del fatto che il Consiglio sarebbe durato più giorni, avevo indicato, nel dettaglio, sia le date di disponibilità e sia le date di indisponibilità oggettiva, per impegni già assunti, a partecipare ai lavori dell’assise. L’articolo di oggi, il duro attacco e il fatto che i consigli si siano svolti proprio nelle date in cui ero assente mi lasciano pensar male.

Giusto allora fare una cronistoria. Il Consiglio per l’approvazione delle osservazioni al PRG fu convocato per il giorno giovedì 21 marzo in prima convocazione e in seconda convocazione per sabato 23 marzo. Il giorno 21 marzo ero ben presente e disponibile, ma mi fu comunicato che, strategicamente, la seduta sarebbe risultata deserta per andare in seconda convocazione. Sabato 23, purtroppo, impegni già assunti mi impedirono di partecipare. La mattina di domenica 24, ricevetti sul presto, una convocazione per lo stesso giorno; invano attesi in Comune l’avvio del Consiglio per due ore, tutto era chiuso. Tornando a casa, trovai una nuova convocazione nella quale si specificava che per mero errore materiale era stata indicata la convocazione per domenica 24, mentre in realtà la convocazione era per lunedì 25. Il lunedì 25, purtroppo, ero fuori regione per lavoro, così come il martedì 26 (con una breve parentesi pomeridiana per un Consiglio Provinciale importantissimo e concomitante). Per il giorno mercoledì 27, invece, non ho ricevuto alcuna convocazione, nulla sapevo del consiglio per detto giorno, aimè!

Avevo però dato disponibilità per tutti gli altri giorni, addirittura anche per i giorni pasquali, a poter partecipare al consiglio. Per questi motivi sento puzza di marcio.

Mi ferisce, quasi come un agnello pasquale, anche il fatto che Filiani scriva “finisce l’ambiguità del Consigliere comunale Di Giacinto”. Strano, ma Filiani in più occasioni sia pubbliche e sia sui mezzi di stampa, nei mesi passati, aveva avuto sempre modo di esaltare il mio alto senso di responsabilità ringraziandomi spesso e volentieri per il lavoro e la collaborazione sempre mostrata, non ultimo, a settembre, in occasione dell’adozione del PRG (tra l’altro, concomitante con il mio viaggio di nozze). Oggi, invece, Filiani parla di ambiguità, ulteriore elemento che mi insospettisce e ingrandisce il mio dolore.

Inutile stigmatizzare la richiesta formulata di far venir meno il mio incarico di Assessore Provinciale, richiesta che è altamente lesiva degli interessi della Città di Atri; difficile anche associare ciò che avviene in consiglio comunale con ciò che rappresento nella Giunta Provinciale.

Nelle tante diversità di visione politica e amministrativa, in questi anni, ho sempre mostrato un senso di responsabilità superiore, conformandomi sempre alle volontà dell’Amministrazione di Atri, anche se non condivisa. Mai le mie parole hanno trovato sfogo in pubblico o sui mezzi di stampa, privilegiando gli interessi di partito e di amministrazione. Spesso, in passato, ho avuto a che pensare, per tanti avvenimenti, come ad esempio i troppi consigli comunali convocati in concomitanza con i consigli provinciali, ma con calma e riflessione, ho sempre redarguito me stesso affondando i miei sospetti. L’uscita pubblica di Filiani mi ferisce nell’animo, ma soprattutto, impone in me un dovuto momento di riflessione politico, che sono certo troverà l’attento supporto del partito provinciale.

Il duro attacco alla Provincia e alla sua gestione, soprattutto rivolta al mio operato, poi, rappresenta la ciliegina sulla torta di un ormai chiaro disegno denigratorio della mia persona. A 31 anni, dopo 16 anni di attiva, chiara e diligente militanza politica e partitica, mai mi sarei aspettato di essere attaccato da fuoco “amico”.

Il mio impegno politico e amministrativo è legato al bene del territorio che rappresento; spero che il partito possa sostenere e difendere pubblicamente l’operato della Provincia e questa mia chiara e limpida posizione, ma ripeto, credo che oggi io debba fare un’attenta riflessione per il futuro.

 

 

 

Marina Serra

 


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