Montorio al Vomano, caos in Consiglio: l’opposizione abbandona l’aula

montorio_alvomanoMontorio. “Dopo l’ennesimo atto di arroganza del sindaco di Montorio abbiamo deciso di abbandonare per la prima volta l’aula durante la seduta del Consiglio comunale del 20 marzo”. I consiglieri comunali di opposizione non ci stanno a subire quelli che definiscono i “capricci” del primo cittadino, che prima si dimette e poi fa un passo indietro, ma senza dare spiegazioni.

“Nei giorni scorsi” spiegano in una nota Piergiorgio Coruzzi, Alfredo Grotta, Dario Marcacci, Gersan Persia e Arturo Valleriani “abbiamo chiesto un Consiglio straordinario per far luce sulle motivazioni che hanno indotto il Sindaco prima a dimettersi e poi a ritirare le dimissioni, considerata la natura eccezionale nonché la gravità di questo gesto politico e soprattutto l’assenza di motivazioni addotte nella lettera di dimissioni. Considerato inoltre che i dissidi interni alla maggioranza stanno, di fatto, paralizzando l’attività amministrativa del Comune, avremmo voluto conoscere quale fosse l’attuale situazione dell’amministrazione da lui guidata nell’interesse di Montorio. La convocazione del Consiglio fatta per le ore 13 con soli due giorni di preavviso rappresenta, a nostro giudizio, una gravissima mancanza di rispetto verso i Consiglieri ma soprattutto verso i cittadini che avevano il diritto di assistere ai lavori e conoscere le ragioni dei capricci che hanno portato il Sindaco prima a dimettersi e poi a ripensarci, trattando il nostro Comune alla stregua di un giocattolino nelle sue mani. La discussione di temi cosi importanti meritava ben altra considerazione e non poteva essere trattata, così come da convocazione stilata dal Sindaco, assieme ad altri punti di ordinaria amministrazione. All’apertura dei lavori del Consiglio abbiamo quindi invitato il Sindaco a differire la trattazione di questo punto così importante ad altra seduta ma la richiesta è stata ovviamente rigettata costringendoci di fatto ad abbandonare l’aula. Montorio non può continuare ad essere uno strumento a disposizione del primo cittadino da utilizzare per i suoi fini politici e per questo torneremo a chiedere la convocazione del Consiglio comunale affinché i cittadini possano conoscere le motivazioni di tali comportamenti”.

 

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